Assolto per la morte del dipendente

Bracciante travolto sulla linea ferroviaria che passa su un terreno agricolo a Gatteo, prosciolto il titolare

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Assolto dall’accusa di omicidio colposo, il titolare di un’azienda agricola di Gatteo, Luigino Gagliardi, chiamato a rispondere per la morte di un dipendente avvenuta nei campi ben undici anni fa. Un tragico e fatale evento costato la vita a un uomo di 30 anni. Era la mattina del 27 maggio del 2001, le 8 in punto, quando un bracciante agricolo, Dakili Mohammed, 30enne di origini marocchine, si recò a lavorare nei campi a Gatteo. Quella mattina, come tante altre, avrebbe dovuto raccogliere le patate e poi, finito il turno, tornarsene a casa, dalla sua famiglia. Ma purtroppo una manovra azzardata gli costò la vita. Lì, ai confini di quel campo, dove lavorava, c’era un fossato e al di là del fossato la ferrovia che tagliava in due una vasta area agricola. Forse l’aveva oltrepassato tante volte quel confine, ma quella mattina, mentre stava attraversando i binari per passare da un campo all’altro, un convoglio che viaggiava sulla linea Bologna-Rimini non riuscì a evitare l’impatto e lo travolse in pieno. Per Mohammed non c’è stato nulla da fare. L’uomo venne trovato poco dopo da un altro lavoratore. Dopo 11 anni dal tragico incidente, è comparso ieri in tribunale a Forlì davanti al giudice Nunzia Castellano e al pubblico ministero Massimo Maggiori, Luigino Gagliardi, titolare dell’omonima azienda agricola, accusato di omicidio colposo. Il procedimento contro l’uomo, difeso dal legale Alessandro Sintucci, era stato inizialmente archiviato in seguito alle indagini che avevano escluso la responsabilità del datore di lavoro e avevano inquadrato il gesto del dipendente come ‘imprudente’, perché non avrebbe dovuto attraversare la linea ferroviaria, passando da un campo all’altro. Dopo alcuni anni un dipendente dell’azienda ha raccontato agli inquirenti che era prassi aziendale attraversare la linea ferroviaria mettendo una pedana per attraversare il fossato, e il procedimento è stato riaperto. Gagliardi viene rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo e i familiari della vittima si costituiscono a processo con l’avvocato Gian Paolo Colosimo. Altri dipendenti dell’azienda agricola hanno sostenuto che i lavoratori erano soliti utilizzare una macchina, messa a disposizione dall’azienda, per passare all’altro campo senza dover attraversare quel fossato e la ferrovia, e nelle foto degli inquirenti scattate il giorno dell’incidente non è ripresa nessuna pedana. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a due anni di reclusione.