Cesena, il benzinaio elettronico parla in dialetto romagnolo

Le nuove colonnine intelligenti spopolano. Tanti gli automobilisti che accorrono per fare il pieno in romagnolo

Fiorenzo Santi, titolare della stazione di servizio Eni in via Romea

Fiorenzo Santi, titolare della stazione di servizio Eni in via Romea

Cesena, 24 luglio 2022 - La cosa che lo fa più sorridere è vedere le persone anziane apostrofare il self service con il classico ‘At salut, convinte che, dentro al terminale, ci sia davvero un abitante romagnolo doc, in carne e ossa. Sì, perché Fiorenzo Santi - titolare, assieme al fratello, della stazione di servizio Eni in via Romea 1490 a Cesena - è uno dei 1700 gestori italiani ad aver aderito alla nuova, curiosa iniziativa della compagnia petrolifera: installare distributori di benzina che, tra le lingue disponibili, propongono anche il dialetto della zona in cui sono collocati (per un totale di 110 province diverse). Testata lo scorso anno in 15 distributori, l’idea è poi approdata in tutta Italia, grazie al successo immediato sui social e ai riscontri positivi da parte degli utenti.

Santi, i suoi clienti come hanno accolto questa iniziativa?

"Qualcuno rimane spiazzato, ma la maggior parte scoppia a ridere. I turisti mi chiedono spesso il significato delle parole, oppure provano a ripeterle. Sono espressioni semplici, ci vuole poco a masticarle e renderle più familiari".

Cosa ha pensato quando gliel’hanno proposta?

"Qualsiasi novità capace di garantire ossigeno al sistema è ben accetta. Le persone arrivano qui già di malumore, perché sanno che dovranno spendere molto più che in passato per fare un pieno: in questo modo riusciamo a strappare loro un sorriso, malgrado tutto".

Che momento è, questo, per voi benzinai?

"È difficile per tutti, non solo per la nostra categoria. I rincari riguardano gran parte dei settori, sempre più persone non riescono ad arrivare a fine mese, in giro vedo rabbia e aggressività. L’impressione è che prevalgano paura del futuro e sfiducia nel prossimo: la guardia è costantemente alta, come se si dovesse essere sempre pronti a difendersi da una minaccia".

Un sorriso durante una pausa di viaggio può aiutare?

"Sicuramente restituisce un pizzico di leggerezza e ironia. I dialetti rappresentano la comunità cui apparteniamo, tutti noi li usiamo in famiglia o tra amici: questa iniziativa è anche un modo per valorizzare la ricchezza della cultura italiana, una tradizione che non dovrebbe mai scomparire".

Cosa dice agli anziani che salutano il distributore con ‘At salut’?

"Mi mettono di buon umore, mi ricordano i primi spettatori davanti al televisore, tanti anni fa. Sicuramente chi ha ideato questo progetto (realizzato da Eni in collaborazione con l’azienda riminese Fortech, ndr) ha saputo aggiungere al progresso tecnologico un tocco di umanità".