"Brave le maestre a trasformare il fatto da subìto a propositivo"

La chiave, spiega l’esperto è stato far scrivere ai piccoli una lettera ai ladri e non farli sentire solo spettatori

Migration

Trovarsi di fronte alle conseguenze di un furto è sempre un evento traumatico. Vale per tutti e ovviamente anche per i bambini, molti dei quali hanno reagito con forte stupore. "Ritengo che le insegnanti abbiamo affrontato la questione nel modo migliore – argomenta lo psicoterapeuta Francesco Rasponi –, mettendo i loro alunni nelle condizioni di ribaltare il paradigma nel quale si erano trovati. Essere costretti a fare i conti con un furto è un gesto passivo, nel senso che chi lo subisce apparentemente ha ben poco da fare. Invece in questo caso il personale docente ha fatto un passo importante e niente affatto scontato: in pochissimo tempo ha mutato lo scenario, trasformando bimbe e bimbi in soggetti attivi".

Come? "Suggerendo loro di prendere in mano penne e matite e scrivere una lettera indirizzata ai ladri, dando così la possibilità di giocare un ruolo da protagonisti nella vicenda, cercando una risposta a quanto accaduto. In particolare scrivere o disegnare rappresenta un’ottima soluzione per affrontare situazioni come questa e non solo, dando forma tangibile ai propri stati d’animo".

Il furto era stato compiuto verosimilmente nel corso del weekend e quando i giovanissimi alunni hanno varcato la soglia delle loro aule il lunedì mattina, ad accoglierli hanno trovato insegnati già pronti a gestire la situazione. Aspetti che possono fare la differenza. Questo però non significa che il problema debba essere sottovalutato, soprattutto ora, in mezzo a due anni di pandemia e a una guerra in corso ai confini dell’Europa. "Torno su quanto detto in precedenza – riprende Rasponi – perché il nocciolo della questione sta proprio qui. Prendiamo il Coronavirus, una piaga che anche i più piccoli ormai hanno imparato a conoscere e che li ha costretti a vivere passivamente le conseguenze ad esso legate: lockdown, lezioni a distanza, molte meno opportunità di svago. Lo stesso vale per le tremende vicende belliche davanti alle quali possiamo solo assistere da spettatori. Per questo confrontarsi con bimbe e bimbi, spiegare loro quanto accaduto e invitarli a esprimere i propri sentimenti nella lettera indirizzata ai ladri è stata la chiave di volta dell’intera vicenda".

Luca Ravaglia