Allarme processionaria, ma quei bruchi neri sono i cugini innocui

L'entomologo Venturelli: "I piccoli bruchi neri che in questi giorni fanno tanto parlare di sé sono un'altra cosa e sono innocui"

Bruchi neri

Bruchi neri

Cesena, 4 aprile 2017 - Rilassiamoci. I piccoli bruchi neri che in questi giorni fanno tanto parlare di sé sono innocui. Hanno invaso soprattutto i muri delle case del centro storico, stimolati dal caldo anticipato, ma non hanno niente a che fare con la processionaria del pino (di cui sono lontani cugini) la cui peluria risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l’uomo, e che distruggono le piante.

Lo dice l’entomologo Claudio Venturelli  tirato per la giacca a dire la sua anche sui social network dove sono state postate diverse foto degli intrusi con seguito di considerazioni allarmate. «Si tratta di Eilema caniola - dice Venturelli - nome comune litosia, da tutti volgarmente chiamata ‘la caniola’, un lepidottero il cui habitat ideale è il tetto delle case, specialmente se ricoperto di vecchi coppi». La caniola, detta anche ruga dei tetti, non è un fitofago, e la sua presenza non è da mettere in relazione con una infestazione a carico di qualche specie arborea. Si ciba di muschi e licheni, da qui la sua predilezione per i vecchi coppi. Le larve mature possono misurare circa 20 millimetri di lunghezza e 3 millimetri di larghezza, sono piuttosto tozze e ricoperte da verruche con una fitta peluria grigiastra, non urticante. Gli adulti sono farfalline di piccola-media taglia (30 millimetri) con ali di colore bianco, grigio, giallo pallido, ed hanno abitudini crepuscolari.

Sono almeno dieci giorni che la loro comparsa sui muri e sui terrazzi del centro ha suscitato allarme, quest’anno in modo particolare, forse perché i bruchi si sono presentati in numero decisamente maggiore rispetto agli anni passati. Segnalazioni e richieste di intervento sono state indirizzate all’Asl e al Comune, ma assodato che sono innocui, sarebbe meglio evitare una guerra chimica che uccide anche altri insetti e avvelena l’aria e le acque piovane. Ma se proprio la loro discreta presenza è insopportabile l’entomologo Claudio Venturelli dà un consiglio pratico: «Mettere a terra un cartone leggermente discosto dal terreno o dal pavimento e attendere che la caniola vada a rifugiarsi sotto, comportandosi come se si trovasse sotto ad un coppo. A quel punto i bruchi, così concentrati, si possono raccogliere e distruggere».

Incredibilmente ha generato meno attenzione la diffusione massiccia della vera processionaria del pino, registrata sin da venti giorni fa nella zona attorno alla Basilica del Monte. In questo caso le denunce sporadiche di chi si è trovato a passare lungo la via Del Monte non ha indotto alcun intervento radicale, anche se sono stati tagliati i rami dei pini che ombreggiano il parcheggio del Bufalini che si affaccia proprio lungo la strada che porta alla Basilica. In questo caso sappiamo quanto la presenza del terribile insetto possa può essere letale per le piante e pericolosa per gli animali. Di solito sono i cani a farne le spese: razzolando col muso non è raro che incontrino la processionarie ne inghiottano i peli urticanti. Rischiano la morte.