"Campus, laureati proclamati nella corte"

Cerimonie celebrate all’esterno ad Architettura. Il coordinatore Cicognani: "Favoriscono più partecipazione, il rettore ha gradito molto"

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di Elide Giordani

Aria di primavera e di fine pandemia al campus universitario collocato nel quartiere dell’ex zuccherificio. Anche se il numero dei contagi non demorde, almeno il bel tempo (con buona pace della pioggia invocata ma assente) è complice di un gradito cambio di passo. Fino a qualche giorno fa, dopo la rituale discussione della tesi, il momento più solenne, ossia quello della proclamazione dei nuovi "dottori", avveniva davanti a due, o al massimo tre, testimoni, felici di far festa con il neo dottorato. Una testimonianza numericamente troppo scarsa perché fosse vera festa, ma le regole anticontagio, dato che la discussione avviene all’interno delle aule, non concedono di più.

A meno che il nuovissimo campus cesenate non abbia tra i propri spazi anche una corte interna, caratterizzata da un grande prato verde e un palcoscenico di ampiezza dignitosa, da consentire le proclamazioni con quel tanto di pubblico che ci vuole perché la solennità dell’occasione sia condivisa come merita.

"Abbiamo proclamato i nuovi dottori in architettura all’aperto - informa il coordinatore del campus, il professor Massimo Cicognani - , con tutta la commissione schierata come da prassi, usufruendo del palcoscenico collocato al centro della corte. A cui, tra l’altro, si accede e da cui si esce, attraverso viali ghiaiati realizzati allo scopo, rispettando le norme antiassembramento ancora in vigore". All’avanguardia, dunque, anche per questa modalità che, testimonia il professor Cicognani, è piaciuta molto al rettore Giovannni Molari. Nel momento più acuto della pandemia l’università, che conta sulle attrezzature sofisticate della facoltà di Informatica, è stata tre le prime strutture ad attivare le lezioni a distanza e le lauree da casa, in collegamenti tra docenti e laureandi attraverso il computer.

È stata una soluzione apparsa avveniristica, oggi è ormai preistoria. Ma l’emergenza è stata risolta in fretta e da mesi, le lezioni, pur con tutte le misure necessarie e imposte, sono tornate in presenza. Non così per le lauree che, comunque, per antica tradizione avrebbero richiesto ben oltre i due o tre invitati in presenza consentiti.

"Quello spazio - spiega il professor Cicognani - è stato allestito tempo fa per ospitare concerti e iniziative di convivialità ed aggregazione degli studenti del nostro campus. Tutto ciò, ovviamente, prima della diffusione del virus. A suo tempo vi abbiamo collocato anche una tensostruttura, oggi rimossa, per dare più spazio al consumo dei pasti tra le 12 e le 14. Poi ha funzionato come sala studio". "Per noi - dice il professor Cicognani - la corte è uno spazio prezioso tanto che abbiamo ordinato nuovi arredi perché gli studenti possano studiare all’aperto o rilassarsi nei momenti di pausa". Potrebbero essere celebrate qui anche le lauree della sessione estiva, prevista a giugno.