Caso Curto, istituzioni in campo. Abodi ora vuole vederci chiaro

Il ministro dello sport: "Aspettiamo le motivazioni della Fifa". Vigili pure Gravina (Figc) e Balata (serie B)

Caso Curto, istituzioni in campo. Abodi ora vuole vederci chiaro

Il ministro dello sport Andrea Abodi sta attenzionando il caso

"Senza motivazioni diventa difficile capire la ratio della decisione, che da quella frase del calciatore non riesco a interpretare. Il razzismo è una piaga culturale e sociale che presuppone, senza equivoci e tentennamenti, posizioni ferme e sanzioni adeguate, ma anche motivazioni comprensibili". Il calciatore in questione è Marco Curto, di proprietà del Como e ora in prestito al Cesena. La frase incriminata è "Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan", detta ad un compagno di squadra nel tentativo di sedare la rissa in campo nel corso dell’amichevole tra il Como e il Wolverhampton (l’episodio risale alla scorsa estate). La decisione – una squalifica di dieci giornate, ridotte a 5, per comportamento discriminatorio nei confronti dell’attaccante sudcoreano Hwang Hee-chan – è della Fifa. Questione, ora, attenzionata anche dai vertici governativi dello Sport e del calcio italiano. A rilasciare questa dichiarazione, ieri, il ministro dello sport Andrea Abodi che ora attende di conoscere le motivazioni della squalifica decisa dalla Fifa. Motivazioni che attende anche il Cesena, pronto ad adire le vie legali a tutela della sua immagine ma anche ad affiancare Marco Curto, che riccorrerà contro il pronunciamento della Fifa. Sulla vicenda pure il presidente della Figc Gabriele Gravina e la Lega di serie B con il presidente Mauro Balata pronto a valutare la situazione insieme al Cesena. Tutti in attesa delle motivazioni della Fifa. Le istituzioni sportive italiane, interpellate ieri, hanno usato la giusta cautela in attesa di comprendere la situazione. In ballo c’è un tema molto serio, quello del razzismo, che va trattato come tale, mentre in questo caso si rischia di sminuirlo, vista la frase incriminata, che tutto appare tranne che discriminatoria. E se a farlo è la Fifa, una federazione internazionale – questo dovrebbe essere il primo pronunciamento sul tema – di certo parte con il piede sbagliato compromettendo non solo la carriera del calciatore in questione e il Cesena che lo perde per 5 turni, ma anche l’immagine del calcio italiano. Fa specie, invece, che il Como, società proprietaria del difensore, non abbia ancora assunto una posizione ufficiale. Intanto i bianconeri continuano ad allenarsi, approfittando della sosta, per gettarsi alle spalle la sconfitta con il Pisa. Ieri, infine, la Lega Seria A ha ufficilaizzato il programma delle gare valide per gli ottavi di Coppa Italia. Il Cesena sarà di scena a Bergamo, contro l’Atalanta, il 18 dicembre, alle 18.30.

Sabrina Vinciguerra