Caso ‘Re Enzo’, Lattuca non si costituisce parte civile

Iniziato ieri il processo sul profilo satirico. Il sindaco rinuncia a eventuali risarcimenti

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È iniziato ieri in tribunale a Forlì il processo a un 35enne cesenate per sostituzione di persona, per aver creato due anni fa la pagina Facebook ‘REnzo Lattuca’, ritenuta nel nome e nella foto troppo simile al profilo vero dell’allora candidato a sindaco Enzo Lattuca. Il cesenate, Paolo Giunchi, ora collaboratore di una consigliera regionale di Forza Italia, aveva creato la pagina durante la campagna elettorale.

Al processo ieri sono stati ammessi i testimoni del pm e della difesa. Non era presente Lattuca, che non si è costituto parte civile, e non intende dunque chiedere un risarcimento in sede penale in caso di condanna dell’imputato. Il processo è stato rinviato al 22 giugno e assegnato a un nuovo magistrato. L’imputato ha detto che aveva creato la pagina per satira. Il profilo si chiamava ‘REnzo’ e l’allusione era al ‘Re’ che governa i suoi sudditi, era corredato di foto del sindaco modificata da uno smagliante sorriso, ma i tecnici a cui ricorse Lattuca stabilirono che quella pagina induceva al travisamento e si configurava l’ipotesi di sostituzione di persona. Seguì un decreto penale di condanna per l’autore a 15 giorni di reclusione o 3.375 euro. Poi l’opposizione del legale di Giunchi e consigliere regionale Fdi Marco Lisei, e il processo.