Cene a casa, vendite record di verdura locale

Coldiretti: "Complice la pandemia, i cesenati hanno riscoperto il valore delle produzioni di frutta e verdura di qualità e a chilometro zero

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di Maddalena De Franchis

La chiusura prolungata dei ristoranti e la scure abbattuta dalla pandemia sui classici riti del tempo libero (dall’aperitivo alla cena fuori) hanno fatto sì che abitudini del tutto nuove si radicassero fra i consumatori. Il maggior tempo trascorso in casa a sfornare manicaretti, così come la rinnovata attenzione alla provenienza dei prodotti, hanno determinato, nel nostro Paese, un aumento della spesa alimentare domestica pari al 7%, spiega Coldiretti. Un balzo in avanti in grado di compensare, almeno in parte, il crollo della ristorazione (-48%). Pur tra tante ombre, guardando alla realtà cesenate emerge anche qualche spiraglio di luce: a confermarlo, il presidente di Coldiretti Forlì-Cesena, Andrea Ferrini.

"L’emergenza Covid ha comportato anche qui l’adozione di stili di vita più sostenibili, la riduzione degli sprechi e la preferenza accordata ai prodotti italiani, magari a km zero", esordisce Ferrini. "Un risultato lusinghiero, che premia i nostri sforzi per promuovere il made in Italy: dalla campagna di comunicazione #mangiaitaliano, alle iniziative di Campagna amica, rete divenuta un punto d’incontro tra agricoltori e cittadini".

Nel Cesenate, dunque, la spesa alimentare non solo ha tenuto, ma si è dimostrata capace di assorbire i raccolti da record di alcuni prodotti: fra le coltivazioni che hanno reso di più nel 2020, insalata e lattuga, entrambe tipiche dell’area tra Savignano, San Mauro e Gambettola.

"Una zona che può essere considerata, ormai, un’eccellenza nazionale, dal momento che rifornisce anche molti colossi della grande distribuzione", prosegue il presidente di Coldiretti. Accanto all’insalata, la scorsa estate ha visto il boom di zucchine, pomodori datterini e melanzane, mentre, tra le colture tipicamente invernali, si stanno raccogliendo in abbondanza verza e cavolo cappuccio.

"L’ingegno e la capacità di reinventarsi, che i nostri agricoltori hanno saputo esprimere al meglio nei giorni più cupi dell’emergenza, hanno permesso che il settore reggesse, almeno parzialmente, l’impatto devastante della chiusura della ristorazione. Numerosi piccoli produttori della zona hanno investito nella creazione di un portale e-commerce o, più semplicemente, hanno dato vita a gruppi d’acquisto su Whatsapp per un’efficiente programmazione dei giorni di consegna. In tanti si sono muniti di un furgone refrigerato per le consegne a domicilio: insomma, si sono dimostrati ‘smart’ e decisamente al passo coi tempi. Una performance così positiva da convincere Coldiretti a mettere a punto, nei prossimi mesi, un sito di vendite online collegato al circuito Campagna amica, per mettere ‘in vetrina’ i nostri associati e i loro prodotti".