ANDREA BARAGHINI
Cronaca

Cesena, i cambi in corsa funzionano. Adesso Mignani ha più soluzioni

Il mister anticipa le sostituzioni, spesso decisive, e quando serve passa anche alla difesa a quattro

Scelte impeccabili quelle di mister. Michele Mignani

Scelte impeccabili quelle di mister. Michele Mignani

Cambi più veloci, ma soprattutto più efficaci. Da metà gennaio il Cesena viaggia con un altro passo e a parte la caduta di Catanzaro, dalle restanti cinque gare sono arrivate tre vittorie e due pareggi casalinghi, Bari e Pisa, entrambi riacciuffati in situazione di svantaggio e di inferiorità numerica e alla fine paragonati, giustamente, a due successi. In tutti questi casi l’apporto della panchina è stato determinante, ultimo esempio quello di Cremona dove un Cesena praticamente alle corde è rientrato in campo dopo l’intervallo con un’altra faccia grazie anche all’ingresso di due palleggiatori come Berti e Antonucci. Non che i grigiorossi non abbiano continuato a spingere alla ricerca del colpo del ko, ma il baricentro bianconero si è alzato di qualche metro ed alla fine è arrivato il gol vittoria proprio da un subentrato, Bastoni che aveva rilevato Saric al 65’. Se in avvio di stagione mediamente la prima sostituzione avveniva dopo il 70’, ora si vede che, a meno di interventi forzati, vedi l’uscita per infortunio di Francesconi a metà del primo tempo contro il Pisa, Mignani adesso mette mano all’undici iniziale una decina di minuti prima. Sembra poco, ma nell’economia della partita invece è tanto, chi entra infatti ha più tempo per incidere. Già si è detto di Cremona con il doppio cambio nell’intervallo, a Reggio Emilia invece La Gumina aveva sostituito un appannato Shpendi al 65’, altra mossa risultata alla fine vincente. Contro il Bari fuori Bastoni e Kargbo, dentro Antonucci e Tavsan già al 62’ ed anche a Catanzaro il primo cambio, Francesconi per Pieraccini, è avvento presto (54’) ma in quel caso non è servito a rimettere in carreggiata la squadra. Non può essere una coincidenza che questa diversa maniera di gestire la panchina si sia consolidata dopo il restyling di gennaio, ora Mignani può di certo disporre di più soluzioni ugualmente efficaci. A centrocampo l’innesto di Saric, diventato subito titolare ed anche determinante – vedi il gol vittoria al Mapei –, ha aperto al tecnico un ventaglio di soluzioni aggiuntive in mediana che con Saber, vuoi per i guai fisici ma anche per caratteristiche tecniche, non poteva avere.

In attacco Russo e La Gumina, quest’ultimo confermatosi anche a Cremona acquisto azzeccato, non hanno fatto sentire il calo di rendimento di Cristian Shpendi ed ora in avanti gli incastri possono essere molteplici e tutti credibili, modificabili anche in corso di gara. Nella prima parte di stagione fin troppo scontato lo scenario: Antonucci, Kargbo, Tavsan a giocarsi un posto, e alternandosi poi nei subentri, e Van Hooijdonk sostituto di Shpendi negli ultimi sgoccioli di contesa come carta della disperazione e con scarsi risultati. In difesa è partito Curto e non è arrivato nessuno, ma qui il tecnico ligure ha saputo inventare la soluzione fatta in casa. Quando la partita lo richiede si passa ad una difesa a quattro, con la squadra che si adatta immediatamente, segno di grande sintonia tra chi agisce in campo e chi dirige dalla panchina.

Andrea Baraghini