"Con il mio teatro cyborg vi faccio scoprire i sensi"

Oggi al teatro Comandini l’innovativo spettacolo dell’eclettica artista tedesca Susanne Kennedy

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di Raffaella Candoli

Un viaggio virtuale, immersivo in una realtà simulata, colorata, suggestiva, avvincente che indaga le modalità di percezione della mente umana. È quanto propone oggi al teatro Comandini, l’eclettica artista tedesca Susanne Kennedy, Premio Europa per il Teatro 2017. La sua originalissima opera, "I AM (VR)" (VR sta per realtà virtuale) realizzata insieme all’artista multimediale Markus Selg e in collaborazione con Rodrik Biersteker, che utilizza video e tecnologie interattive in un contesto teatrale, esplora una nuova dimensione del teatro. La sua opera, arrivata per la prima volta in Italia, porta gli spettatori a immergersi, attraverso un visore, in una futuristica e innovativa forma di "teatro cyborg". L’esperienza individuale è riservata a cinque spettatori per volta, con obbligo di prenotazione, e appuntamenti che sabato si susseguiranno ogni 35 minuti dalle 11 alle 20. In lingua inglese o giapponese.

Susanne Kennedy, chi è il protagonista del viaggio ad alto effetto ottico?

"Ognuno come giocatore è il protagonista principale. L’intero viaggio verso l’oracolo, meta finale, è quello di rendere consapevole ogni partecipante della sua parte in esso. Non ci sono punti da segnare o tappe intermedie da raggiungere. L’obiettivo in questo caso è la conoscenza di sé".

Lo scopo della performance è farci capire che la percezione umana è fallibile?

"Lo scopo è una sorta di viaggio dentro di sé. E la conoscenza di sé stessi significa che non possiamo sempre fidarci dei nostri sensi. Il mondo virtuale sembra reale nel momento in cui ci si trova immersi. Il corpo reagisce in un modo che sembra reale. Ma è tutta un’illusione. Eppure, i nostri sensi ci dicono altro. In molte tradizioni mistiche, in particolare nel buddismo e nell’induismo, ci viene detto che il mondo che ci circonda è in realtà fittizio. Maya, la parola sanscrita che indica l’illusione, è usata per descrivere il mondo che percepiamo, mentre Brahman è il mondo reale. Nel buddismo, l’idea è che per ‘svegliarsi’, bisogna riconoscere che il mondo che ci circonda è illusorio. Infatti il termine Buddha significa letteralmente, sveglio. È un po’ come una sorta di videogioco in cui siamo tutti intrappolati e da cui apparentemente non possiamo uscire".

C’è però un obiettivo da raggiungere. Perché un oracolo? "L’oracolo di Delfi aveva scritto sopra il suo ingresso ‘conosci te stesso’. Questo è forse il compito più difficile per ognuno di noi. Come si fa a conoscere sé stessi? I AM (VR) cerca di aiutarvi in questo, vi aiuta a prepararvi a porre il quesito che vi porterà sul sentiero della conoscenza di voi stessi".