
di Paolo Morelli
Non decolla il processo civile col quale il curatore del fallimento dell’Associazione Calcio Cesena, il commercialista bolognese Mauro Morelli, ha chiamato in causa 24 persone ed enti fra Ac Cesena e Chievo Verona, ai quali si sono aggiunte tre compagnie assicurative sollecitate a intervenire dai rispettivi assistiti.
Ieri mattina era in programma la terza udienza davanti al giudice Silvia Rimagnoli della sezione specializzata in materia di impresa civile del Tribunale di Bologna. La prima, il 9 novembre 2020, era stata rinviata causa Covid; la seconda, il 14 gennaio 2021, si era risolta con la chiamata in causa di tre compagnie assicurative e l’esclusione del commercialista cesenate Franco Santarelli, che alcuni ex consiglieri avrebbero voluto tirare dentro la causa. Ieri la causa avrebbe dovuto fare un passo avanti, ma tutto si è risolto nella dichiarazione di contumacia di alcuni convenuti che non si sono presentati direttamente né si sono fatti rappresentare da un avvocato: l’ex presidente dell’Ac Cesena Giorgio Lugaresi e gli ex consiglieri Mauro Giorgini, Giampiero Ceccarelli e Marino Vernocchi.
Gira voce che tra questi ex dirigenti bianconeri qualcuno abbia trovato un accordo con la curatela fallimentare per uscire dalla causa civile (tecnicamente si chiama ‘azione di responsabilità’) e per questo non si è presentato in udienza, ma non è stato possibile sapere se l’accordo sia stato realmente raggiunto oppure no, e neppure con chi ci sia una trattativa in questo senso.
La prossima udienza, nella quale dovrebbe iniziare il dibattito fra le parti, è stata fissata per martedì 9 novembre, esattamente un anno dopo quella che avrebbe dovuto essere l’inizio della causa.
Nell’atto di citazione la curatela fallimentare ha presentato una richiesta di risarcimento complessiva di 88 milioni di euro, così suddivisi: 40 milioni per effetto dello svincolo automatico dei calciatori in seguito alla dichiarazione di fallimento; 25 milioni per i debiti tributari e previdenziali; 1,7 milioni per l’acquisizione delle quote di partecipazione della società Eurocostruzioni; 4,4 milioni per il rimborso di finanziamenti a soci; 1,9 milioni per il mancato incasso di un credito; 1 milione trasferito alla società controllante Cesena & Co per versamento dell’Iva di gruppo, e 700mila euro corrisposti alla stessa capogruppo per la gestione amministrativa dell’Iva di gruppo; 119mila euro corrisposti dall’Ac Cesena alla società Cai Logistica che faceva capo a Giorgio Lugaresi e alla moglie: infine ci sono circa 13 milioni conteggiati per la perdita dell’avviamento commerciale.
Per arrivare alla definizione delle somme che i singoli convenuti saranno chiamati a risarcire sarà fondamentale la perizia del consulente tecnico d’ufficio che la giudice Silvia Romagnoli individuerà e nominerà in una delle prossime udienze.
La sentenza, quindi, è ancora molto lontana nel tempo; per questo alcuni ex dirigenti dell’Ac Cesena stanno cercando di arrivare a una transazione che metta fine a questa brutta vicenda nata dalla passione per la maglia bianconera.