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Cesena, caso Morigi. Condannati i rapitori della 'strega'. "Giusto, ma mi hanno rovinata"

La ragazza fu accusata di avere fatto un rito voodoo all’amica

Dalila Morigi

Cesena, 27 gennaio 2018 - E quattro. Con il processo che si è concluso ieri mattina in tribunale a Forlì sono stati condannati tutti i protagonisti della brutale aggressione a sfondo esoterico compiuta nell’aprile di due anni fa ai danni di Dalila Morigi (VIDEO) 32 anni, residente a Pievesestina di Cesena ma sempre in giro per il mondo come protagonista di serate dark in discoteca. Insieme a lei si esibiva Katia Tieni, più giovane di una decina d’anni, che si era convinta di essere stata sottoposta a un malocchio da parte dell’amica, accusata di essere una strega e di aver fatto un rito voodoo ai suoi danni. Per questo il 13 aprile 2016 Dalila Morigi fu prelevata dalla sua abitazione e condotta in un casolare a qualche chilometro di distanza, a Sant’Andrea in Bagnolo, dove fu costretta a bere acqua bollente, forse una sorta di rito purificatore che avrebbe dovuto togliere il malocchio a Katia. Il commando era composto dalla famiglia Tieni che risiede a Bertinoro (Katia, il padre Roberto, il fratello Thomas e il fidanzato  Alessandro Buscaroli, 42 anni, bolognese) che tre giorni dopo tornò a casa di Dalila Morigi per un’altra spedizione punitiva, ritenendo che il malocchio non fosse stato tolto. Ma questa volta scattò l’allarme e arrivarono i carabinieri che arrestarono il quartetto.   Katia Tieni e il fidanzato Alessandro Buscaroli scelsero di essere giudicati con rito abbreviato e furono condannati rispettivamente a due anni e due mesi e a tre anni di reclusione; in appello la pena della donna è stata confermata, quella dell’uomo è stata ridotta a due anni (con la condizionale); nessuno ha presentato ricorso in Cassazione e la sentenza è già passata in giudicato. Ieri mattina in tribunale a Forlì si è concluso il processo a Roberto e Thomas Tieni, difesi dagli avvocati Enrica Spadafora ed Enrico Bricchi, che avevano scelto il processo con rito ordinario: la linea difensiva che tendeva a ribaltare le colpe dell’aggressione su Dalila Morigi (era stata lei a chiedere l’acqua bollente per sciogliere un allucinogeno da ingerire) è stata ritenuta infondata dal giudice Massimo De Paoli che ha condannato entrambi gli imputati: quattro anni e otto mesi di reclusione per Roberto Tieni, padre di Katia, quattro anni per il figlio Thomas. Inoltre i due dovranno rinfondere i danni a Dalila Morigi (provvisionale di ventimila euro) e a suo padre Piero (seimila euro) che si erano costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Franco Pirini ed Emanuel Foschi; si tratta di somme analoghe al risarcimento a cui erano stati condannati Katia Tieni e Alessandro Buscaroli.

Ma non è finita qui, poiché c’è un altro procedimento (in fase di indagini preliminari) contro Katia, Roberto e Thomas Tieni e Alessandro Buscaroli: riguarda la seconda aggressione, quando furono arrestati.Sentiremo parlare ancora di questa vicenda dagli inquietanti contorni molto dark. «Sono soddisfatta della condanna dei miei sequestratori, ma questa vicenda mi ha segnato profondamente. Ho vissuto questi anni con paura. Hanno rovinato la mia vita. Ora spero sia veramente finita», dice Dalila Morigi.