"Dopo 19 anni c’è un muro che non va giù"

Il giorno del dolore di mamma Tonina: "Sembriamo sempre vicini alla verità ma poi siamo frenati e non arriviamo in fondo"

"Dopo 19 anni c’è  un muro che non va giù"

"Dopo 19 anni c’è un muro che non va giù"

Il giorno della ricorrenza della morte di Marco Pantani, mamma Tonina lo ha vissuto nel suo dolore, fra la casa di famiglia e l’ospedale di Cesenatico, uscendo soltanto per la funzione religiosa celebrata ieri sera nella chiesa di San Giacomo affacciata sul porto canale e concedendosi poi un momento conviviale assieme ai tifosi giunti da diverse parti d’Italia.

Tonina, cosa fa in questa ricorrenza così dolorosa?

"Sono appena tornata dall’ospedale per fare delle lastre al torace, è un problema che mi porto dietro da 19 anni e devo tenermi sotto controllo; poi andrò a letto e mi recherò a messa e saluterò i tifosi prima di rincasare".

Le indagini alla Procura di Rimini sull’ipotesi di omicidio per il decesso del 14 febbraio 2004, volgono verso un finale che potrebbe essere lo stesso delle indagini precedenti.

"Immagino che sarà così, perchè c’è tanta gente di mezzo in questa bruttissima faccenda ed è per questo che la verità non verrà fuori; ho fatto un ultimo tentativo con un avvocato di Rimini, per provare a far luce su quei punti oscuri, ma è veramente dura, c’è ancora un muro che non va giù, fatto di uomini e di interessi economici".

Secondo voi cosa è successo quel giorno al residence Le Rose di Rimini?

"Qualcuno ha evidentemente alterato quanto realmente accaduto, perchè a nostro avviso Marco non era solo in quel residence. Non sono state fatte le indagini come invece si doveva e questo mi fa una gran rabbia, diversamente non si spiega perchè prima in un video non c’è sangue vicino al corpo di Marco e poi c’è, in alcune immagini c’è una pallina bianca contenente una sostanza e in altre no; in sostanza ci sono rilievi, video e fotografie molte anomale ed è per questo che io non mi sono mai arresa e voglio la verità".

Cosa le dà tante certezze?

"Non sono una persona di legge, io non ho studiato, ma mi sono letta tutti i faldoni dei procedimenti giudiziari e vi giuro che chiunque capirebbe tutto, farebbe venir fuori i punti oscuri e le grosse contraddizioni".

In 19 anni quanto avete speso di avvocati?

"Un milione e duecentomila euro, ma i soldi non sono niente, erano di Marco; la delusione che ci atterra è la speranza disillusa, perchè sembriamo sempre vicini ad alzare il coperchio per far emergere la verità, ma poi siamo frenati e non arriviamo mai in fondo".

I tifosi sono ancora con Marco e con voi familiari.

"Questo ci dà una gran forza, i ragazzi sono veramente eccezionali. Anche ai recenti funerali di Elena Fanchini, la sciatrice morta a 37 anni, abbiamo ricordato che lei aveva dedicato la prima vittoria a Marco quando era morto da un anno. Noi 2 anni prima eravamo andati a Monte Campione per l’inaugurazione della statua a lui intitolata. Al funerale di Elena quando sulla bara ho visto la maglia di Marco, sono dovuta scappare via dalla commozione; il mio Marchino lo ricordano tanti, mi fa piacere e mi fa anche andare avanti".

Giacomo Mascellani