Cesena, rifugio per drogati a un passo da scuola

Degrado e sangue rappreso nel parcheggio sotto al Cubo. Le aule sono al piano di sopra

Sporcizia e fazzoletti sporchi di sangue nel parcheggio del Cubo

Sporcizia e fazzoletti sporchi di sangue nel parcheggio del Cubo

Cesena, 16 aprile 2019 - Tracce di sangue sui muri, nei pavimenti e sui fazzoletti di carta abbandonati a terra. E poi un dedalo di scritte che si attorcigliano intorno a disegni blasfemi, di siringhe e di inequivocabili tracce di iniezioni lasciate sulle braccia degli improbabili personaggi raffigurati. La parola ‘droga’ scritta sopra alla testa di un diavolo disegnato a colpi di pennarello e richiamata da tutto quello che sta intorno. Un angolo della periferia più remota? No, il parcheggio sotto al complesso del ‘Cubo’ attorno al quale ruota la più consistente parte delle scuole cittadine.

Il problema è noto, ma resta irrisolto da subito dopo la sua costruzione, quando una parte degli ambigui traffici in zona stazione si è traferito lì, dalla parte opposta della strada rispetto a una delle posizioni più attenzionate dalle forze dell’ordine. I campanelli d’allarme arrivano da più parti: studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e operatori commerciali che chiedono più sicurezza per le nuove generazioni.

Ieri abbiamo verificato per l’ennesima volta in presa diretta: sono le 13,30, l’ultima campanella scolastica è da poco suonata e nella zona del Cubo c’è ancora movimento di ragazzi. La rampa che conduce al parcheggio è sul retro rispetto all’ingresso di licei e istituti tecnici, di fronte alla stazione ferroviaria: apertura nei giorni feriali dalle 7 alle 21, tariffa giornaliera due euro.

In fondo ci sono le porte tagliafuoco che conducono al piano superiore e dunque alle scuole. C’è pure il cartello. Primo tentativo, mano sulla maniglia e via: dall’altra parte ci sono due giovani. Invitano a passare e in un attimo si dileguano. A terra campeggiano carte bruciate e appallottolate, abbandonate sopra a tracce di sangue secco da giorni, come quello schizzato contro il retro di una porta tempestata di graffiti. La stanza è un quadrato di una manciata di metri: si entra da una porta e si esce da un’altra. Eccoci ne locale successivo, che è in tutto gemello del precedente, e poi nel sottoscala.

Tanfo di urina e macchie sul pavimento. Ancora scritte sui muri che accompagnano al livello della strada, dove si affacciano gli ingressi della scuola. Qualche anno fa è stata aggiunta una saracinesca per impedire scorribande notturne, così come all’ingresso del parcheggio alle 21 viene calata una serranda. ‘Ma basta intrufolarsi qualche minuto prima – sospira chi conosce la zona – e il gioco è fatto’. Il problema comunque non ha orari, visto che pure con le scuole aperte c’è chi non si pone scrupoli a dedicarsi al suo personale mercato clandestino.