"Due famiglie distrutte senza un perché"

San Mauro Pascoli sotto choc: i commenti all’uscita dalla chiesa rivelano incredulità, dolore e condanna per l’esplosione di violenza

"Due famiglie distrutte senza un perché"

"Due famiglie distrutte senza un perché"

di Ermanno Pasolini

Incredulità, stupore, rabbia per un femminicidio-suicidio che ora ha messo anche San Mauro Pascoli nella ormai infinita lista dei luoghi dove accadono queste impensate tragedie che distruggono famiglie e una intera comunità. Ferma la condanna del femminicidio. Tra i sammauresi prevale comunque la pietà e il dolore per le vittime della tragedia e per le loro famiglie.

Vittorio Capuccini, 82 anni, fino al 1999 vigile urbano a San Mauro Pascoli, città dove abita da 60 anni, era originario di Castiglione del Lago (Perugia). Appesa la paletta di vigile al chiodo, Capuccini si era dedicato ai suoi hobby, amava scrivere poesie e si definiva un prete mancato perché dopo 5 anni, a 17 anni, uscì dal seminario. Sposato, due figli, amava spesso fare la parodia al prete di Brescello vestendosi da don Camillo in occasione di feste e sagre paesane.

Nessuno sa spiegarsi il motivo che lo ha portato a uccidere Oriana Brunelli, 70 anni e poi a rivolgere la pistola contro se stesso. L’ex vigile era un personaggio conosciuto a stimato da tutti, estroverso, grande amante degli animali e soprattutto della sua cagnetta Stella che aveva addestrato. Amava spesso girare in bicicletta e si fermava a parlare con tutti. Oriana Brunelli, casalinga, invece era molto più riservata. E anche le famiglie dei loro figli sono descritti da tutti come brava gente, casa e lavoro.

Ieri mattina in piazza Battaglini, davanti alla chiesa, alla fine di ogni messa, non si parlava d’altro, con un mix di tristezza e incapacità a trovare una spiegazione a tanta atrocità che si è scatenata in quel parcheggio di Bellaria dove i due si erano dati appuntamento, giunti sul posto ciascuno con la propria auto. Qualcuno in paese sapeva di una loro passata relazione, ormai finita da tempo, non c’erano segnali di strascichi, se non una poesia scritta dall’ex vigile e pubblicata sul suo profilo Fb che parlava del dolore per un amore finito, concludendo con "se ti perdessi preferirei morire". Tra tutti i sammauresi è comunque palese lo sconcerto per l’esplosione della tragedia, con un uomo conosciuto e apprezzato da tutti che si trasforma in assassino. Dice il parroco don Giampaolo Bernabini: "Non riesco a darmi una spiegazione. Tanta gente mi ha chiesto e si chiede il perché. So solo che tutta la comunità è turbata".

Sotto shock Antonella Baiocchi, ex vice comandante dei vigili, in pensione: "Ho lavorato dal 1980 per quasi vent’anni con lui. Era un tipo burlone e gioioso come carattere, ma rigido e ferreo sul lavoro. Prima di fare una multa faceva il giro attorno al veicolo, fischiava per attirare l’attenzione. Non avrei mai immaginato una cosa del genere e sono molto amareggiata. Quando andò in pensione gli regalammo il fischietto d’oro e io gli scrissi una poesia intitolata ‘Il vigile Capuccini’. Gli era piaciuta molto e l’aveva pubblicata anche recentemente su Facebook. Anche lui era bravissimo a scrivere poesie. Non posso fare a meno di chiedermi: perché ha fatto questo?".

L’imprenditore calzaturiero Francesco Dellachiesa ricorda Vittorio Capuccini con affetto: "Prima che diventasse vigile urbano ha fatto da autista all’imprenditore calzaturiero Dradi che creò la Mir Mar, prima industria calzaturiera sammaurese. Lo conoscevo bene, una persona di fiducia: quando io andavo in ferie, la mia villa restava vuota e tante volte alla notte si trasferiva a casa mia. L’ultima volta che l’ho visto è stato sabato mattina al mercato ambulante, il giorno in cui al pomeriggio è avvenuta la tragedia. Abbiamo chiacchierato, come facevamo di solito e non ho notato nulla di strano nei suoi discorsi. Sono sconcertato perché non so trovare la ragione di un tale gesto".