LUCA RAVAGLIA
Cronaca

È boom di cassa integrazione. In provincia 3,8 milioni di ore

Aumento del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente. Soffre il settore del calzaturiero

Operai del settore calzaturiero del distretto di San Mauro Pascoli

Operai del settore calzaturiero del distretto di San Mauro Pascoli

Nel 2024 i lavoratori del provincia di Forlì-Cesena hanno dovuto fare i conti con quasi tre milioni e 800mila di ore di cassa integrazione, un dato estremamente preoccupante, tanto più perché è in rialzo del 6,9% rispetto ai dodici mesi precedenti. Il valore, che scendendo nel dettaglio ammonta a 3.739.678 ore, supera ampiamente il numero del 2023, quando il contatore si era fermato a 3.497.351. A pubblicare le cifre è stato l’Osservatorio Inps. Sul tema è intervenuta anche la Cgil, che ha sviluppato un’analisi a livello regionale, dalla quale è emerso che in tutta L’Emilia Romagna il quadro è anche più fosco, con una crescita complessiva del 54,7% (trainata da +71,8% dell’area bolognese e addirittura dal + 136%,3% dei Reggio Emilia, senza dimentica il 62% di Rimini e il 52% di Modena). Dunque nel 2024 in tutta la regione sono state autorizzate 60,5 milioni di ore di cassa integrazione. "Particolarmente allarmanti – si legge nella nota diffusa da Cgil - sono i dati degli ultimi mesi dell’anno: tra settembre e dicembre sono infatti state autorizzate 26.505.520 di ore di Cig, contro le 15.760.265 del 2023 con una crescita vertiginosa del 68,2%. A questi dati vanno sommati quelli che riguardano il settore della somministrazione di lavoro: nel 2024 e fino a oggi in Emilia-Romagna sono stati attivati 393 assegni di integrazione salariale che coinvolgono 2.171 lavoratrici e lavoratori".

La crisi sta colpendo con particolare forza il comparto artigiano, dunque il tessuto di piccole e piccolissime imprese: nei primi 11 mesi dell’anno l’utilizzo del Fondo di Solidarietà Bilaterale Alternativo per l’Artigianato in Emilia-Romagna è aumentato del 90%. Una crescita trainata dal settore del tessile, abbigliamento e arredamento, dal settore delle pelli/cuoio e calzature e dal settore metalmeccanico. Conferme a riguardo sono arrivate anche dai dati della Camera di Commercio della Romagna, che nei giorni scorsi aveva in particolare sottolineato la forte criticità che sta attraversando il settore calzaturiero della vallata del Rubicone, alle prese - tra l’altro – con forti riduzioni in termini di esportazioni. "I dati rilasciati dall’Inps – ha aggiunto il segretario della Cgil Emilia Romagna Massimo Bussandri – sono gravi e preoccupanti. Contesto internazionale, crisi della manifattura tedesca e rallentamento dell’economia italiana stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema manifatturiero a livello nazionale e regionale. La crisi industriale dovrebbe essere la priorità. Chiediamo da mesi risposte concrete su investimenti, politiche industriali e ammortizzatori sociali".

Tornando sulle ore di cassa integrazione settore per settore, pelli, cuoio e calzature hanno visto una crescita del 157%, mentre le attività meccaniche sono arrivate a + 106%. Seguono le attività metallurgiche (70%), l’abbigliamento (62%), chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche (45%) e industria alimentare (23%).