Ecco le regole per votare senza sbagliare

La Prefettura ha pubblicato le schede elettorali per i collegi del nostro territorio. Non è possibile il voto disgiunto

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Non ci fossero le mosse e le dichiarazione dell’assessore Luca Ferrini a movimentare il dibattito elettorale – perlomeno a livelo locale – ci si potrebbe avvicinare all’appuntamento con le urne del 25 settembre quasi sonnecchiando. L’impressione è che molti elettori guardino alla scadenza delle Politiche con un certo distacco. Un elemento di preoccupazione potrebbe però sorgere, almeno per quelli intenzionati a fare il proprio dovere di cittadini eletttori, dai meccanismi tecnici del voto. Deputati e senatori saranno eletti infatti con il cosiddetto ‘Rosatellum’, il sistema elettorale che porta la firma del parlamentare di Italia Viva Rosato, e che prevede una ripartizione dei candidati tra collegi uninominali (vince l’esponente della coalizione che prende un voto il più dell’avversario) e collegi plurinominali (vengono eletti i candidati in base al risultato proporzionale dei singoli partiti).

Così la scheda elettorale (ieri pubblicata sul sito della Prefettura) si divide sostanzialmente in due parti. In alto il nome del candidato della coalizione per il collegio uninominale (Forlì-Cesena per la Camera, Forlì-Cesena e Rimini per il Senato). Sotto, accanto ai simboli dei singoli partiti che compongono la coalizione, quelli dei candidati del collegio plurinominale che abbraccia un territorio più largo (differente tra Camera e Senato). Ma in parole povere: come si vota? Si può vergare con la matita una x sul nome del candidato nel collegio uninominale. In questo caso il voto sarà ripartito anche tra tutte le liste indicate sotto il suo nome, in proporzione rispetto a tutti i voti ottenuti in quel collegio (per intenderci è un po’ il meccanismo dell’otto per mille se non si indica nessun beneficiario sulla dichiarazione dei redditi). Si può anche scegliere di indicare solo una delle liste, presente nei riquadri del proporzionale, facendo una X sul simbolo. In quel caso, il voto è assegnato automaticamente anche al candidato o alla candidata nel collegio uninominale che è sostenuto da quella lista. Se si barra sia il nome del candidato nel collegio uninominale che quello di uno dei partiti che lo appoggiano, il voto è in qualche modo più ‘completo’.

Alcuni aspetti vanno però chiariti molto bene: non è possibile esprimere un voto disgiunto, cioè mettere la x sul candidato di una colaizione nel collegio uninominale e poi indicare un partito della coalizione avveraria nel plurinominale. Il voto è considerato non valido: viene annullato. Questo può provocare qualche perplessità in quanto è una modalità consentita invece alle elezioni comunali, al primo turno.

Un altro elemento da chiarire bene è quello della lista dei candidati nel collegio plurinominale. Il ‘Rosatellum’ non consente la preferenza personale, quindi non si può indicare sulla scheda un singolo candidato. Questi verranno insomma eletti in ordine di lista in base ai voti raccolti complessivamente dal partito. Poiché è possibile la candidatura in diversi collegi, elezioni plurime daranno luogo a rinunce e ‘ripescaggi’ di candidati non eletti in prima battuta.

re.ce.