Il 29 aprile abbiamo presentato un’interrogazione chiara e dettagliata per ottenere una mappatura completa dello stato degli edifici scolastici di Cesena, con riferimento a tre aspetti fondamentali: sicurezza sismica, efficienza energetica e qualità acustica. Su un tema così cruciale, che tocca da vicino la sicurezza e il benessere quotidiano di migliaia di studenti, famiglie e operatori scolastici, ci aspettavamo una risposta seria, fondata su dati concreti e trasparenti. Invece, abbiamo ricevuto un testo generico, privo di qualsiasi dettaglio: nessun elenco, nessuna tempistica, nessuna indicazione di priorità. Una risposta burocratica che elude completamente il merito della questione. L’amministrazione si limita a dichiarare l’esistenza di dati e banche dati, ma si guarda bene dal condividerli. Non viene indicata alcuna scuola in condizioni critiche, né spiegati i criteri adottati per la programmazione degli interventi. A questo punto sorgono domande legittime: Su quali basi vengono scelte le scuole da riqualificare? Quali plessi presentano maggiore urgenza e per quali motivi? Se i dati esistono, perché non vengono resi pubblici? E se non esistono, la situazione è ancora più preoccupante.
Non è sufficiente dire "ci stiamo lavorando" o citare genericamente "candidature a bando" per mascherare l’assenza di una strategia concreta. I cittadini hanno il diritto di sapere. Negli ultimi vent’anni, sull’edilizia scolastica a Cesena si è fatto troppo poco. Con le risorse straordinarie offerte dal PNRR si sarebbe potuto intervenire su tutti gli edifici scolastici. Invece, le priorità sono state dirottate altrove. Senza dati, senza pianificazione e senza una visione di lungo termine, l’edilizia scolastica rischia di rimanere in condizioni inaccettabili. Manca una prospettiva ampia e strategica. Si rincorrono bandi e annunci, ma sembra che tutto sia guidato dal calcolo del consenso elettorale, più che da una reale volontà di costruire un sistema scolastico moderno, sicuro e sostenibile. Se un Comune non possiede un quadro aggiornato dello stato del proprio patrimonio scolastico, come può stabilire le priorità? Come può decidere dove intervenire con efficacia e tempestività? Chi oggi non si dota di strumenti conoscitivi e strategici rischia domani di farsi trovare impreparato di fronte a eventi sismici che potrebbero mettere a rischio la vita di chi frequenta gli edifici scolastici. Non basta cambiare gli infissi: serve un piano serio per rendere le scuole davvero sicure.
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