Federalberghi: "Servono più lavoratori stranieri"

Il presidente Pasini: "Sono molto importanti per il turismo e sono sempre meno. Urgono passi concreti"

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di Giacomo Mascellani

"Le disponibilità dei lavoratori stagionali stranieri sono gravemente insufficienti per riuscire ad avere i dipendenti necessari a condurre le attività turistiche, occorre cambiare politica e fare passi concreti".

Con queste parole Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi, interviene su un problema molto sentito in riviera nelle ultime estati e che quest’anno corre il rischio di essere ancora più complicato. Già la scorsa estate è stata veramente dura, con tanti alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti, bar e persino negozi, in difficoltà enormi. "Anche quest’anno si ripete lo stesso copione - incalza Pasini -, e il numero totale di stranieri extracomunitari che possono fare ingresso in Italia per lavoro stagionale è sempre più basso, visto che le province di Forlì-Cesena e Ravenna hanno ottenuto soltanto 100 quote. Non è possibile far fronte ad uno dei più grossi ed annosi problemi come quello relativo alla carenza di personale addetto alle strutture ricettive, se non ci sono risorse umane".

Il fabbisogno delle imprese alberghiere della provincia di Forlì-Cesena, espresso dall’Associazione degli albergatori di Cesenatico attraverso Federalberghi nazionale, lo scorso anno era pari a 2.000 lavoratori stagionali e 200 non stagionali. Quest’anno, su 28.000 quote da distribuire in tutta Italia previste nel decreto flussi, 13.700 sono state destinate al settore agricolo e a quello turistico-alberghiero, ma con l’attribuzione di sole 100 quote sul nostro territorio, non è stata assolutamente recepita l’ingente richiesta di manodopera presentata dalle associazioni di categoria.

Sull’argomento interviene anche il vicepresidente dell’Adac Alfonso Maini: "La manodopera italiana è insufficiente, quella comunitaria nel corso degli anni è diminuita vertiginosamente, pertanto per poter aprire le nostre strutture abbiamo bisogno di un cospicuo numero di lavoratori extracomunitari". I primi problemi sono all’orizzonte già il prossimo mese: "A Pasqua molte delle strutture ricettive di Cesenatico non apriranno - prosegue Maini - a causa della carenza di figure professionali e ai rincari di energia elettrica, gas e materie prime. La politica continua a non dare risposte concrete al settore già sofferente a causa delle vicissitudini internazionali. Mi auguro che vi sia una riflessione più approfondita da parte degli organi competenti e che venga ridiscussa la decisione presa dalla Prefettura, affinché possa dare un ulteriore opportunità. E’ già stata interpellata anche Federalberghi nazionale, affinché provveda ad intervenire richiedendo un’integrazione, per darci più quote di lavoratori stranieri".