REDAZIONE CESENA

Festini con sesso e droga a ‘Villa Inferno’. Fissato il processo d’appello per Fabrizio Cresi

Fissato l'appello per l'inchiesta su festini a Villa Inferno a Pianoro, coinvolgendo figure di primo piano come il parrucchiere Fabrizio Cresi. Prossima udienza il 13 febbraio.

Fissato l'appello per l'inchiesta su festini a Villa Inferno a Pianoro, coinvolgendo figure di primo piano come il parrucchiere Fabrizio Cresi. Prossima udienza il 13 febbraio.

Fissato l'appello per l'inchiesta su festini a Villa Inferno a Pianoro, coinvolgendo figure di primo piano come il parrucchiere Fabrizio Cresi. Prossima udienza il 13 febbraio.

Villa Inferno, secondo atto. Fissato l’appello per l’inchiesta sul caso dei festini a base di sesso e cocaina a Pianoro, in provincia di Bologna: sarà il 13 febbraio. Nel caso è coinvolto, tra le figure di primo piano, anche un imputato cesenate, il parrucchiere Fabrizio Cresi.

Il primo grado, nel febbraio 2022, si era concluso con nove condanne (fino a 4 anni di reclusione), un’assoluzione e due patteggiamenti. A febbraio, dovranno comparire davanti ai giudici il cesenate Fabrizio Cresi (avvocato Giampaolo Cristofori), Michele Marchesini (avvocato Gabriele Bordoni), Piero Randazzo (avvocato Giulia Maria Bellipario), Ivan Resca (difeso dall’avvocato Marco Sciascio), Andi Huqi (avvocati Francesca Benati e Pietro Giampaolo), Gianluca Campioni (assistito dall’avvocato Gemma Gasponi), Gianni Marseglia (avvocato Matteo Murgo), Elisabetta Di Cesare (avvocati Silvia Starnadori e Aldo Savoi Colombis), Paolo Carlo Prosapio (avvocato Giovanni Voltarella).

Con la sentenza di primo grado (per molti erano cadute le accuse di reati sessuali): l’imprenditore Davide Bacci aveva patteggiato due anni (più 10mila euro di multa), ma senza sospensione condizionale. A Luca Cavazza, ex politico e capo ultrà della Virtus, un anno e 8 mesi di patteggiamento per induzione alla prostituzione minorile e spaccio. Tra la schiera di abbreviati (9 condanne su 10, oltre a un rinvio a giudizio e a un irreperibile), per quattro era caduta "l’accusa più infamante, l’induzione". Da Filippo Festi (unico assolto da tutto) a Gian Luca Campioni, 1 anno e 6 mesi, con l’avvocato Gasponi che aveva spiegato: "Lo hanno dipinto come un mostro, finalmente è stata riconosciuta la sua estraneità dai reati sessuali". Da Michele Marchesini, 1 anno e 4 mesi ("una sentenza equilibrata – aveva commentato l’avvocato Gabriele Bordoni –, il diritto deve restare impermeabile alle valutazioni etiche e di costume") a Piero Randazzo. Era stato confermato l’addebito per Fabrizio Cresi, 2 anni e 10 mesi, e Ivan Resca, 1 anno e 10 mesi. Per molti imputati era stato riqualificato lo spaccio in lieve entità.

Sempre il cesenate Cresi in un altro procedimento per spaccio di droga a Bologna aveva già patteggiato una condanna a tre anni.