Furbetti delle seconde case a Cesenatico, sono 500 i finti residenti

Erano 500 i casi di residenze fittizie per non pagare le tasse. Gozzoli: "Ne abbiamo stanati 300. Un lavoro complesso, ma va fatto"

Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico

Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico

Cesenatico, 8 dicembre 2019 - Hanno due case al mare, ma il marito risiede in una e la moglie nella seconda. Altri invece abitano in un’altra città, ma hanno la seconda casa a Cesenatico e uno dei coniugi risulta avere la residenza qui, pur non abitandoci. E poi ci sono quelli che a ‘risiedere’ a Cesenatico ci mettono un parente. Sono i furbetti delle seconde case, fatte passare come prime case per non pagare l’Imu e le altre tasse. Una piaga su cui anche il governo, con la prossima manovra, sta cercando di intervenireA Cesenatico sul tema si lavora da tempo: facendo una piccola indagine, e incrociando i dati dell’ufficio anagrafe e dell’ufficio tributi, si scopre che in città erano 500 le prime case sospette. Di queste, 200 sono state risolte e i proprietari ora pagano. Sindaco Matteo Gozzoli, quante delle 300 situazioni ancora anomale sono state sanate? “Oltre 100, relative a coppie residenti a Cesenatico, sono sanate. È invece difficile risolvere i casi – circa 200 –, in cui uno dei coniuti ha ottenuto la residenza in un altro comune“. Come realizzate i controlli? “Facciamo indagini mirate, poi attiviamo i funzionari dell’ufficio anagrafe e la polizia locale, che esegue gli accertamenti“. Gli altri comuni collaborano? “Sarebbe indispensabile, ma non sempre avviene“. Qual è il caso più eclatante? “Una coppia con un figlio piccolo. Il marito risultava residente in un comune a oltre due ore d’auto, e viveva con il figlio, mentre la moglie risultava residente a Cesenatico ma lavorava nella stessa città di marito e figlio. Era chiaro fosse un trucco per non pagare le tasse locali“. Quando chiedete conto, i proprietari come si difendono? “Trovano tutte le scuse, dicono un mare di bugie, lamentano che violiamo la privacy, che diamo fastidio ai bambini quando facciamo i controlli o che ci faranno scrivere da un avvocato“. Quali altri sistemi utilizzate per fare le verifiche? “Le elezioni sono un’ottima cartina tornasole: se una persona non va mai a votare può essere un indizio. Ma ci sono vari trucchi che preferiamo non dire“.

Qual è il limite? “Principalmente il dovere di comunicare prima agli interessati l’apertura della verifica amministrativa, avvantaggiando chi non è in regola“. I funzionari del comune pagano anche a livello personale queste indagini. “C’è chi viene velatamente minacciato, chi perde il saluto, non è facile a livello personale gestire questi accertamenti“.  

La rogna maggiore, finora? “Un furbetto della doppia residenza ha preso appuntamento con me per protestare contro la condotta di un funzionario e ha minacciato di denunciarlo“.  

A quel punto cosa avete fatto? “Il dirigente si è rivolto direttamente alla prefettura a Forlì, dove hanno confermato che la nostra procedura era corretta e quindi siamo andati avanti“.  

Quanta fatica. “...Ma non dobbiamo mollare: snidare i furbetti delle residenze costa tanto lavoro, ma possibile e perciò va fatto“.