Giardini di Mirò col nuovo disco a Savignano

Il gruppo, cresciuto a Cavriago, presen la nuova creazione strumentale a tutto rock

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di Filippo Aletti

Fa tappa anche a Savignano il ‘Voiceless tour’ dei Giardini di Mirò, storica formazione del rock alternativo italiano che stasera dalle 20 presenterà dal vivo l’ultimo disco ‘Del tutto illusorio’. Oltre ai Giardini di Mirò si esibiranno anche i Vanishing Twin, formazione inglese nota per il proprio sound che unisce pop e psichedelia. L’evento, a ingresso libero, si terrà alla golena del fiume Rubicone ed è l’anteprima della decima edizione del festival Acieloaperto.

Corrado Nuccini, chitarrista della band, che concerto sarà quello di Savignano?

"Questo è uno dei tre concerti che faremo in versione strumentale, pensati per esaltare il nostro ultimo lavoro in studio. In realtà nella nostra carriera abbiamo spesso registrato musica senza voci, quindi è un po’ un ritorno alle origini. Ringraziamo di cuore Piero Mantengoli e gli organizzatori dell’evento per averci invitato, dato che in Romagna ci divertiamo sempre".

Oltre al vostro nuovo disco, ci sarà spazio per brani meno noti?

"Assolutamente, anche se, appunto, prima daremo spazio a ‘Del tutto illusorio’, un lungo brano di quasi venti minuti, figlio del lockdown. È un pezzo che trasmette tante emozioni senza il bisogno di dire niente. Lo abbiamo registrato a distanza, dato che in quel periodo dei segnali divini ci hanno impedito di andare in studio".

Cioè?

"Una volta finite le restrizioni, il nostro chitarrista Jukka Reverberi è caduto in bici e si è rotto un braccio. Lì abbiamo capito che era destino che questo disco venisse prodotto a distanza. Jukka, peraltro, ha suonato con un tutore, quindi il suono del suo strumento è veramente particolare".

Il titolo del disco da dove arriva?

"È una frase che Jukka ha estratto da un discorso di Berlinguer. Tutto l’album è legato all’idea del sogno, del riflettersi in qualcosa che a sua volta ci riflette. La stessa copertina, che raffigura una galleria, gioca con questa idea dell’illusione della realtà. Dunque questa frase era perfetta per esprimere questi concetti".

Quest’anno festeggerete i 25 anni di carriera, cosa vi spinge ad andare avanti?

"Trovare l’ispirazione è sempre complesso, ma il nostro gruppo è simile a un romanzo di formazione. Siamo un gruppo di amici cresciuti a Cavriago, un paese di provincia. La nostra storia musicale coincide con la nostra crescita personale. La nostra ispirazione è raccontare noi stessi attraverso la musica, nel bene e nel male".

Avete altri progetti in mente?

"Dopo il tour estivo ci focalizzeremo sul nostro nuovo album. Al momento posso solo dire che abbiamo registrato una session allo studio Fonoprint, anche perché è poco più di una bozza di idee. In ogni caso non abbiamo fretta, ci prenderemo il nostro tempo e poi pubblicheremo il nuovo disco quando sarà il momento più adatto".