Giorgione al Sangiò con ricette e chiacchiere

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di Cristina Gennari

Ceci al profumo di zenzero, fagioli con le cotiche, lasagna ludica con polenta e faraona con mele dolci. Sono solo alcune delle ricette "laide e corrotte" che Giorgione Orto e Cucina, all’anagrafe Giorgio Barchiesi, tra i volti più noti di Gambero Rosso, presenta al ristorante "Al Sangiò - Magna e be’" di piazza Amendola. Tre serate in compagnia dell’oste più amato d’Italia alla scoperta di piatti ricchi e gustosi conditi con simpatia e intrattenimento.

"Prima cucino i vari piatti con l’aiuto della brigata del locale - spiega Giorgione - poi passo tra i tavoli, faccio due chiacchiere con i commensali e butto tutto in caciara come al solito". La spontaneità è infatti la chiave del successo di Giorgione. "Io non prendo in giro nessuno, ciò che faccio e dico non è finzione - rivela - forse è proprio per questo che il mio programma è tra i più visti e intergenerazionali in Italia da ben undici anni". Il primo appuntamento, tutto esaurito, si è tenuto ieri sera: Giorgione ha cucinato insieme allo chef Pasquale Di Riso un menù rustico e genuino. Oggi e domani si replica con gli stessi piatti a partire dalle 20. Ormai di casa, Giorgione torna a Cesena dopo oltre venti appuntamenti che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni.

"Mi sono imbattuto in Giorgione qualche anno fa e da lì è nata un’amicizia - rivela il gestore del Sangiò, insieme ad un gruppo di giovani, Alessandro Braschi, detto Brio - ogni tre o quattro mesi torna nel nostro locale per eventi e serate che riscuotono sempre grande successo". Le serate si inseriscono nel format già collaudato e apprezzato "I martedì con gli ospiti", che ha visto la presenza di vari chef tra cui Azzurra Gasperini, in arte Azzuchef, e la collaborazione con numerose aziende locali, dal caseificio Mambelli al birrificio Amarcord passando per i vini della Tenuta Viola o di Villa Carolina. La trattoria di piazza Amendola, dal sapore tutto romagnolo, conta un’ottantina di coperti e un menù tradizionale, ma con abbinamenti innovativi.

"La nostra cucina è abbastanza ricercata, cerchiamo di creare ricette buone e di renderle anche ben presentabili - fa sapere Braschi - oggi se un piatto non è instagrammabile non ti perdonano". Nonostante le difficoltà iniziali legate alla pandemia, il bilancio è positivo. "Abbiamo montato l’insegna del locale il 26 ottobre del 2020 in un momento complicato - continua - oggi però ci riteniamo soddisfatti e siamo aperti sia a pranzo che a cena, sette giorni su sette".