Giovannini (Articolo 1) "Azione sessista, si deve educare al rispetto delle differenze"

Il coordinatore del partito: "Cartelloni da ritirare, sono discriminatori"

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Alex Giovannini (nella foto), coordinatore di Mdp Articolo 1 cesenate. Per quale ragione avete chiesto al sindaco Lattuca di rimuovere i manifesti di Pro Vita & Famiglia?

"Perché sono discriminatori e sessisti, nel propagandare un fantomatico complotto che viene dall’alto per cui la scuola pubblica ’confonderebbe l’identità sessuale dei bambini’. Sono stati affissi di fronte ad una scuola statale cesenate, su un marciapiede calpestato quotidianamente da bambini e bambine che vanno dalla scuola d’infanzia alle medie inferiori".

Che cosa contestate nello specifico di quel manifesto?

"Le immagini esposte da questa campagna pubblicitaria veicolano in modo violento un messaggio esplicitamente politico, quello di chi non accetta le differenze di genere o di orientamento sessuale. Questa è una visione ideologica e limitata della realtà da parte di chi ne condivide il messaggio. Sono gli stessi partiti e gruppi di potere che hanno osteggiato in Parlamento l’approvazione del Ddl Zan, quindi non c’è da stupirsi che siano proprio questi a difendere i manifesti di Pro Vita. Sono quelli del ‘no’ a tutto: dalla legge Zan, allo Ius Soli, all’aborto, al matrimonio egualitario, all’omogenitorialità e a tutto ciò che allarga i diritti, senza sottrarli a nessuno.

La scuola deve intervenire su queste problematiche?

"Chi deve essere, se non anche la scuola, a orientare ed aiutare a crescere i bambini nel rispetto delle differenze e prevenire discriminazioni e violenza di genere?".

E per Articolo 1 anche il Comune deve prendere posizione?

"Certamente e l’ha fatto. L’amministrazione comunale ha dimostrato attenzione nei confronti di questi temi, aderendo alla rete Ready anti-discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere e promuovendo interventi legati all’orientamento, al superamento degli stereotipi legati al genere e alla valorizzazione delle differenze. È attraverso questi strumenti che possiamo sperare di crescere i nostri figli nel rispetto degli altri, senza il bisogno di affiggere manifesti di quel tipo davanti alle scuole".

Andrea Alessandrini