LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Giro d’Italia, l’abbraccio di Cesena: sul Ponte Nuovo sventolano bandiere rosa

Corridori in volata nei luoghi dove nel maggio 2023 era tutto distrutto. Via Emilia e Secante chiuse tre ore prima del passaggio: disagi e proteste

Le immagini della giornata in maglia rosa di Cesena tra feste e strade chiuse

Le immagini della giornata in maglia rosa di Cesena tra feste e strade chiuse

Cesena, 18 maggio 2024 – I due volti del Giro d’Italia. Ieri la Corsa Rosa ha attraversato Cesena nell’ambito della tappa Riccione-Cento, pedalando a tutta lungo l’asse della via Emilia, sul quale si è fiondata intorno alle 14.10, attraversando la città in una manciata di minuti. Eppure già dalle 11.15 la principale arteria di scorrimento cittadina è stata chiusa al traffico, con l’esclusione degli attraversamenti, che sono stati garantiti fino a ridosso del passaggio dei ciclisti grazie a un attento lavoro della polizia locale schierata in forze sulle strade. Questo è il primo volto, che più che applausi ha provocato travasi di bile. E’ giusto citarlo, perché molti cesenati, trovatisi davanti a divieti e interruzioni, hanno mal digerito l’itinerario indovinato per il passaggio della corsa, lamentando disagi se non l’impossibilità di organizzare gli spostamenti lavorativi e scolastici. Con la Secante che in direzione Rimini imponeva l’uscita a Ponte Pietra e con la via Emilia fuori dai giochi, muoversi ovviamente non è stato semplice (le immagini dei viali deserti erano surreali), ma va anche detto che armandosi di pazienza e mappa della città, unita alla dimestichezza con qualche percorso alternativo, praticamente tutti i punti della città potevano comunque essere raggiunti. Certo, in più tempo e con maggiori disagi. E’ stato il prezzo da pagare per veder transitare davanti agli occhi i campioni delle due ruote a pedali, transitati in città in una data non casuale.

E qui si cambia approccio. Per parlare con cognizione di causa del secondo volto del Giro d’Italia, ieri serviva essere sul Ponte Nuovo. In tanti hanno scelto proprio quella location per assistere allo spettacolo in presa diretta. Sportivi, cittadini e forze dell’ordine. "Ero qui anche lo scorso anno – ha sussurrato, emozionandosi, un agente della polizia locale –. Lo scorso anno non c’erano i ciclisti, c’erano l’acqua e il fango che arrivavano ovunque. Impossibile dimenticarlo. Per questo sono contento dell’incarico che mi è stato assegnato oggi. Perché qui, ora, si respira l’aria di una comunità che si rialza". E’ lo stesso spirito di tanti cesenati, più o meno ammaliati dal fascino del Giro. "Eravamo qui, a guardare l’acqua che arrivava fin sopra le arcate del Ponte Nuovo, che era chiuso. Oggi è aperto e noi andiamo a cercare un posto sulle passerelle. Oggi non c’è il ‘ragno’ che cerca di rimuovere i tronchi incastrati, ci sono i ciclisti. Non li conosciamo, ma che importa? Guarderemo passare la maglia rosa con una certezza: è ancora lunga ed è ancora tanto difficile. Ma la storia della nostra comunità è una di quelle col lieto fine".