GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Stagione turistica, partenza fiacca: "Stessi numeri dell’anno scorso"

Gli albergatori di Cesenatico, preoccupati, tracciano un primo bilancio: "Non si è vista l’attesa ripresa dopo l’alluvione. Meno ospiti stranieri e più italiani, ma sempre molto attenti ai prezzi"

Gli albergatori di Cesenatico tracciano un primo bilancio dell'inizio della stagione: "Stessi numeri dello scorso anno"

Cesenatico, 17 giugno 2024 – L’estate comincia adesso, o meglio, così si augurano gli operatori turistici. L’inizio di stagione è stato infatti condizionato da tanti fattori che sino ad ora hanno tenuto lontano i vacanzieri dalle spiagge.

In primis ci sono i fine settimana con le condizioni del tempo avverse, poi ci sono state le elezioni e le scuole che erano ancora aperte. Il risultato è che si stanno registrando gli stessi numeri dello scorso anno.

A questo punto si apre la possibilità di fare considerazioni diverse, perché se a inizio 2024 abbiamo gli stessi turisti di inizio stagione 2023 quando vi fu l’alluvione, si può arrivare alla conclusione che l’alluvione non abbia inciso così negativamente come la maggior parte degli imprenditori ha sostenuto.

Nel 2023 potremmo avere infatti avere avuto un calo, semplicemente per il fatto che, dopo il 2020 e il 2021 penalizzati dal Covid, il 2022 è stato un anno eccezionale, per poi tornare alla normalità. Ma c’è anche chi ipotizza che anche nel 2024 stiamo pagando le conseguenze negative dell’alluvione. In sostanza, come spesso accade, non c’è una verità assoluta, ma tanti fattori da mettere tutti sulla bilancia.

E allora sentiamo cosa dicono i diretti interessati, a partire da Andrea Falzaresi, patron della catena Club Family Hotel che ha in riviera tredici hotel, di cui tre alberghi più grandi di Cesenatico, che sono il Tosi Beach, Serenissima ed Executive: "L’occupazione delle camere è di circa il 70 per cento, e questo per tanti fattori concomitanti, tra cui anche le elezioni e il meteo instabile, che hanno frenato le prenotazioni. Adesso dobbiamo ripartire, perché l’estate vera deve ancora decollare. A inizio stagione, in maggio, abbiamo ospitato molti stranieri, in particolare dalla Germania per la Pentecoste, mentre adesso abbiamo prevalentemente una clientela italiana, con Cesenatico molto gettonata".

Terzo Martinetti, titolare del Cesenatico Camping Village e del Pineta sul Mare, vede un inizio di stagione sostanzialmente in linea con quella passata: "Stiamo facendo gli stessi numeri dello stesso periodo della scorsa estate, quindi possiamo dire che va bene ma non benissimo. Allo stato attuale occupiamo il 60-70 per cento della disponibilità di oltre mille piazzole fra case mobili, camper e moderne tende. Abbiamo una bella clientela proveniente dal centro e nord Italia, e ospitiamo anche tanti turisti stranieri. Ciò che ci penalizza sono i collegamenti, perché potremmo ospitare più turisti stranieri, ma mancano efficienti collegamenti aerei e in autostrada a causa del nodo di Bologna molti vacanzieri preferiscono raggiungere in auto le località del nord est ed in particolare del Veneto".

La ristorazione è un altro dei settori trainanti dell’economia in riviera, ma anche queste imprese hanno risentito molto del meteo ballerino, come ci racconta Stefano Farabegoli dello storico ristorante Teresina: "Ci sono tante cause in questo inizio di stagione incerto, ma il maltempo a mio avviso è la principale causa, in quanto ci mette in difficoltà, dal momento che io e tanti miei colleghi abbiamo molti posti anche all’aperto. Anche la viabilità ci ha penalizzati, perché per chi non è del posto e deve raggiungere la spiaggia, trova molte difficoltà. Inoltre a mio parere pesa anche l’incertezza sulla Bolkestein. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che tutte le attività oggi propongono la ristorazione e quando c’è meno gente è fisiologico vedere i ristoranti lavorare di meno, anche a causa di una concorrenza maggiore. Un’altra nota dolente sono gli aumenti delle tariffe, a fronte di famiglie che hanno minore disponibilità di spesa a causa del caro vita dovuto all’aumento dei prezzi di ciò che acquistiamo. Detto questo, sono convinto che se torna il bel tempo e il sole, riprendiamo tutti a lavorare bene".