ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Giubilei a stelle e strisce: "Che emozione assistere all’insediamento di Trump"

L’editore cesenate alla cerimonia tenutasi a Washington. "Mi ha colpito l’amore di patria degli americani, il nuovo presidente farà bene all’Italia".

L’editore cesenate alla cerimonia tenutasi a Washington. "Mi ha colpito l’amore di patria degli americani, il nuovo presidente farà bene all’Italia".

L’editore cesenate alla cerimonia tenutasi a Washington. "Mi ha colpito l’amore di patria degli americani, il nuovo presidente farà bene all’Italia".

Al Campidoglio di Washington Dc, tra gli applausi e le ovazioni per il discorso di Trump. Il cesenate Francesco Giubilei, editore, presidente dell’associazione Nazione futura, personaggio di spicco della cultura conservatrice e di centrodestra ha assistito all’insediamento del nuovo presidente Donald Trump alla Casa Bianca, tenuto al Campidoglio di Washington.

Francesco Gubilei, è a Washington a titolo personale o per lavoro? "È un viaggio di lavoro, sono venuto con una delegazione del nostro think tank Nazione Futura e per seguire l’evento giornalisticamente. Sono stati quattro giorni molto intensi, abbiamo seguito domenica l’ultimo comizio di Donald Trump prima del giuramento al palazzetto Capital Arena di Washington Dc alla presenza di Elon Musk, del vicepresidente JD Vance e di numerose personalità del mondo repubblicano. Lunedì abbiamo partecipato all’Inauguration day e alla parata presidenziale e nei vari giorni siamo stati ai ricevimenti organizzati dalle fondazioni e dalle realtà vicine al mondo repubblicano. In particolare abbiamo avuto incontri all’Heritage Foundation, la principale fondazione conservatrice al mondo e all’Americans for tax reform".

Era già stato a Washington Dc? "Sì, in altre occasioni, ma il clima di fermento che si respira per l’Inauguration day è completamente diverso nonostante il freddo polare di questi giorni".

Quali sono le sue impressioni sul discorso di Trump? "È stato un intervento di rottura e discontinuità con la precedente amministrazione Biden, il motivo per cui gli americani lo hanno eletto presidente. Ci sono punti condivisibili nelle sue parole, ad esempio il fatto che la società americana si è spinta troppo oltre su tanti temi come la cosiddetta cultura woke che è una deriva del politicamente corretto in particolare nel mondo dei college, delle università, nel cinema. È necessario ritrovare quel buon senso che per decenni ha caratterizzato le società occidentali".

Che cosa l’ha colpita di più? "Ciò che mi ha impressionato di più nella cerimonia di giuramento del presidente degli Stati Uniti è la solennità e ritualità del momento e l’orgoglio di essere americani, un amore per la propria patria che dovremmo ritrovare anche in Italia".

Su che cosa poggia la sua fiducia nel mandato di Trump? "Gli americani hanno votato Trump soprattutto per due ragioni: il suo programma su sicurezza e immigrazione. Ma noi dobbiamo fare una valutazione dell’impatto della sua presidenza sull’Italia e io penso che sarà positivo, anzitutto per la sua visione in politica estera che vuole porre fine alle guerre a cominciare dall’Ucraina e punta a stabilizzare il Medio Oriente. In secondo luogo gli ottimi rapporti con la nostra premier aiuteranno visto l’approccio bilaterale di Trump nei rapporti con gli Stati".

C’è il problema dei dazi. "Come avvenuto nel suo primo mandato, non credo colpiranno più di tanto l’economia italiana e a preoccuparmi molto si più sono certe politiche europee come le derive ideologiche del Green deal. Un altro aspetto positivo, infine, è che Trump ha riportato il free speech e la libertà di espressione al centro del dibattito pubblico".