"Gli psicologi nelle scuole, un servizio sottovalutato"

La Society for the Study of School Psychology ha insignito la docente cesenate Maria Cristina Matteucci

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Un riconoscimento internazionale per un progetto di ricerca dedicato a una figura, quella dello psicologo scolastico, che nel nostro Paese resta per molti aspetti sconosciuta o in attesa di una valorizzazione. Il premio per la miglior ricerca nell’ambito della psicologia scolastica è andato quest’anno a una professoressa del Campus di Cesena, Maria Cristina Matteucci, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione.

Matteucci, di che si tratta?

"La Society for the Study of School Psychology, che ha conferito il premio, è una delle più importanti associazioni al mondo nel settore della psicologia scolastica. La commissione ha ritenuto che il progetto – presentato insieme a Stephen Truscott, dell’università di Atlanta (Usa) –, abbia il potenziale per contribuire allo sviluppo della psicologia scolastica in Italia".

In che cosa consiste?

"Indagheremo da qui a settembre 2021 la presenza e il ruolo degli psicologi nelle scuole: figure che contribuiscono al benessere di chi vive il mondo dell’istruzione. In Italia, tuttavia, mancano servizi consolidati e il loro ruolo viene spesso sottovalutato. Nell’indagine nazionale intervisteremo testimonial come i presidenti degli ordini regionali e alcuni professionisti che operano nelle scuole".

Di recente, ha avviato un’indagine sugli effetti dell’emergenza sugli insegnanti.

"A seguito della chiusura delle scuole, gli insegnanti hanno dovuto attivare repentinamente modalità di didattica a distanza, spesso senza preparazione. Una richiesta improvvisa di cambiare il proprio lavoro, la possibile mancanza di competenze nelle nuove tecnologie, insieme alla condizione di confinamento, possono avere delle conseguenze sul loro benessere. La nostra ricerca, dunque, mirerà a capire se ciò ha inciso sulle pratiche educative e sulle percezioni di autoefficacia degli insegnanti. Al momento abbiamo ricevuto svariate dimostrazioni di interesse, ma per avere dei risultati definitivi occorre attendere".

Come giudica l’impatto della didattica a distanza sugli studenti di scuole e università?

"I risultati dell’indagine condotta sul grado di soddisfazione degli studenti sono assai lusinghieri: fra l’80 e il 90% di studenti ha dichiarato di essere soddisfatto. Detto ciò, la didattica a distanza presenta indubbi limiti e vantaggi. L’auspicio è che, quando l’emergenza sarà finita, si possa mettere a frutto tale esperienza: le criticità possono sempre essere trasformate in catalizzatori di sviluppo".