Gruppo Trevi, il fatturato vola a 236 milioni

Il consiglio d’amministrazione ha approvato il resoconto intermedio del 2022: il risultato netto migliora anche se rimane in perdita

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di Paolo Morelli

Mano a mano che i mesi passano i mesi, nonostante le problematiche legate prima alla pandemia e poi al conflitto in Ucraina, migliora la situazione del Gruppo Trevi che ha sede a Pievesestina di Cesena, leader a livello mondiale (è presente in 90 paesi) nel settore dell’ingegneria del sottosuolo. Nella serata di giovedì scorso il consiglio d’amministrazione presieduto da Pierpaolo Di Stefano ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 giugno scorso che evidenzia corpose crescite del portafoglio ordini (+39%) e dei nuovi ordini (+22%). Anche i ricavi, arrivati a 236 milioni, sono in crescita del 9%. In aumento l’utile di gestione, mentre il risultato operativo, che un anno prima era negativo di 4,5 milioni di euro, ha raggiunto un sostanziale pareggio. Migliora, pur restando in perdita, il risultato netto di Gruppo: -19,8 milioni (un anno prima era -29,2 milioni).

Il fiore all’occhiello del Gruppo Trevi, che in un anno ha ridotto di 111 unità l’organico, passando da 3218 a 3107 dipendenti, è l’apertura del primo cantiere in Arabia Saudita per il progetto ‘The Line’ (nella foto). Si tratta di un avveniristico progetto che prevede la costruzione di una città lungo una linea retta di 170 chilometri che parte dalle rive del Mar Rosso e si sviluppa verso l’interno del paese. Il progetto, molto attento alle tematiche ambientali, prevede due livelli sotterranei per la mobilità e le infrastrutture, mentre in superficie ci saranno giardini e percorsi pedonali. Parallelamente al miglioramento dell’operatività, prosegue l’attività per arrivare alla definizione del rafforzamento patrimoniale (un aumento di capitale fino a 25 milioni di euro garantito dei soci di riferimento che controllano il Gruppo Trevi: i fondi d’investimento Cdp Equity Investimenti, che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti, Polaris Capital Management, e di ristrutturazione dell’indebitamento del Gruppo, con partecipare all’aumento di capitale della banche finanziatrici del Gruppo attraverso la conversione in azioni di crediti ne vari per almeno 20 milioni di euro, e la posticipazione dei termini per il rimborso dei finanziamenti in essere. In borsa il titolo Trevifin, che controlla il Gruppo Trevi, ieri non ha reagito positivamente a queste notizie. In una seduta caratterizzata dall’elevata volatilità di questo periodo, l’apertura è stata fortemente negativa, poi c’è stato un parziale recupero con chiusura a 0,50 euro (-1,96%).