di Giacomo Mascellani
L’Hotel Marcus è ufficialmente sgombro, anche se ci sono persone che continuano a vedere dei via vai di giorno e persino delle luci accese in alcune camere la sera. Nei giorni scorsi il sindaco Matteo Gozzoli ha firmato una ordinanza di sgombero urgente dell’albergo situato in via Caravaggio, nella frazione di Valverde. In teoria l’albergo è chiuso da due anni, ma ci sono prove, fotografie e filmati, che questa estate testimoniano la presenza di diverse persone.
Il tutto è stato raccolto da un cittadino residente in zona, il quale ha trasmesso il materiale alle forze dell’ordine presenti sul territorio, al Comune di Cesenatico ed alla Polizia locale. I primi ad intervenire in luglio furono i carabinieri della vicina Compagnia di Cesenatico, tuttavia all’interno trovarono una sola persona, la quale ha dichiarato di essere l’ex gestore dell’hotel e di voler rimanervi all’interno perché c’è un contenzioso in corso con il proprietario. Successivamente intervenne una pattuglia della Polizia locale e il 3 agosto gli uomini della Tenenza della Guardia di finanza, appoggiati sempre dalla Polizia locale. Nella stessa giornata venne notificata l’ordinanza alla persona occupante ed il giorno successivo, il 4 agosto, fu inviata una Pec al proprietario.
L’Hotel Marcus salì due anni fa al centro delle cronache e venne fatto chiudere nell’agosto 2020 su disposizione del Comune. Già nelle stagioni precedenti era entrato nella black list per una serie di inadempienze, segnalazioni e proteste di turisti che denunciavano servizi non adeguati ad un albergo a tre stelle. Nel 2020 la gestione venne seguita dal proprietario, un anziano imprenditore di Cesena titolare di diversi beni immobili, il quale non è riuscito a risolvere i problemi, per far fronte ai quali è evidente che occorrerebbe una radicale ristrutturazione dell’immobile e notevoli investimenti. Il Marcus è entrato nel mirino delle forze dell’ordine, della Polizia locale, dell’Ufficio Commercio e dell’Ausl.
A dare la spallata fu un residente di Valverde, Claudio Cardillo, il quale nell’estate 2020 aveva inviato esposti all’Urp del Comune, alla Polizia locale, all’Ausl Romagna, ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza e ai Nas di Bologna. La parola fine fu scritta dal Comune che decise di chiudere l’attività dopo che un sopralluogo dei Vigili del fuoco aveva evidenziato la perdita di acqua dal solaio in corrispondenza della hall, del bar e di una camera, con la conseguente inagibilità della struttura per il pericolo di crollo del solaio dovuto alle perdite di alcune tubazioni. Ora l’ultimo atto che stabilisce lo sgombero ufficiale, anche se attorno all’edificio sono segnalati movimenti di persone evidentemente abusive.