I fedeli ’prenotano’ il nuovo parroco

Partita una raccolta firma a Sarsina per chiedere l’arrivo di don Daniele Bosi quando Don Renato Serra andrà in pensione

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di Andrea Alessandrini

Chiese spopolate, secolarizzazione che avanza, Romagna inveteratamente anticlericale, ma in tutto il paese, e non solo nella parrocchia della basilica concattedrale Santa Maria Annunziata di Sarsina, si stanno raccogliendo firme per richiedere – facendo nome e cognome – il sacerdote che dovrà sostituire il parroco prossimo alla pensione. In passato ci sono state anche petizioni per mandar via il prete, mettendo il naso in scelte che spettano al vescovo: ma forse è meglio una comunità invadente piuttosto che assente.

"Quando don Renato Serra andrà in pensione, chiediamo che venga nominato don Daniele Bosi, sarsinate di nascita". Questa la richiesta in una lettera resa pubblica e che verrà inviata al vescovo Douglas Regattieri. Le firme si raccolgono all’edicola e nei locali pubblici. L’estensore è il sarsinate Fiorenzo Fabbretti, che ha largo seguito. "Nel 2013 avvicinandosi il 75° compleanno dell’allora parroco don Renzo Martini – si rivolge così a monsignor Regattieri –le inoltrai la richiesta che fosse chiamato don Bosi a succedergli. Ora sta per compiere il 75° anno di età anche l’attuale parroco don Renato Serra e le chiediamo umilmente di scegliere quando sarà il momento don Bosi per la conoscenza di Sarsina e del territorio e la stima che gli attribuisce la comunità del luogo, praticanti e non".

I 75 anni sono la soglia secondo cui, secondo il Codice di diritto canonico, i sacerdoti debbono rassegnare le dimissioni dalla guida delle parrocchie. Un atto formale: spetta poi al vescovo sentito l’interessato, a decidere il da farsi. Tra i problemi c’è don Daniele Bosi è molto occupato e con il rischio che poi la petizione la facciano i parrocchiani che lo perderebbero. 37 anni, sacerdote dal 2011, dall’anno dopo ha in capo la parrocchia di Villa Chiaviche a cui si è aggiunta quella di Gattolino. Sono noti energia, capacità operativa e l’ascendente sui parrocchiani di cui abbonda. Dove è stato chiamato ha rilanciato l’aggregazione e le opere parrocchiali. Durante il lockdown di Pasqua 2020, portò per le vie di Villa Chiaviche il Crocifisso della chiesa chiedendo ai parrocchiani di affacciarsi alle finestre e di farsi un segno della croce per ricevere la benedizione itinerante.

Alla chiesa di Sarsina nell’unità parrocchiale se ne accompagnano quasi una decina nel territorio limitrofo. Don Bosi le ha frequentate da ragazzo svolgendo il servizio di organista. Pur essendo il sacerdote diocesano più in contatto con i media questa volta mantiene il riserbo. "No comment". Don Renato Serra, il parroco in carica, non si nega: "Il 12 ottobre compirò il 75 anni e, come vuole prassi, ho inviato la lettera di dimissioni al vescovo, che prenderà la sue decisioni. La raccolta delle firme? Non mettetemi in imbarazzo". Il sindaco Enrico Cangini, cattolico e a conoscenza dei fatti, si avvale anch’egli della facoltà di non commentare. Spetterà al vescovo decidere. La petizione resa pubblica della comunità sarsinate, nel contempo ingerenza e segno di vicinanza al futuro della parrocchia, può essere un grattacapo, ma in curia hanno tutti fiducia che Regattieri saprà gestirlo con l’equilibrio pastorale consueto.