I negozi spengono le insegne di notte

Coop: "Stop ai consumi superflui nei nostri esercizi". Le associazioni del commercio: "Non è escluso che si oscurino le vetrine"

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di Andrea Alessandrini

Scatta, almeno sul versante privato, l’operazione contenimento costi attraverso il risparmio energetico sui consumi superflui e lo scenario che si profila è quello di avere le prossime settimane le città più buie di notte.

Il caro bollette, con i costi insostenibili per cittadini e imprese, può riorientamento i comportamenti verso una nuova austerity. Iniziano ad arrivare segnali in tal senso, come ’Spegniamo quando non serve”, la iniziativa di Coop Alleanza 3.0, che ha accolto l’appello del Governo italiano a utilizzare l’energia con criterio nella situazione emergenziale aggravata dal conflitto ucraino, facendo a meno del consumo superfluo di energia.

"Questa scelta nel lungo periodo - spiega Coop Alleanza 3.0 – contribuisce a migliorare l’impatto ambientale sul nostro pianeta coerentemente con le azioni previste dal nostro Piano di sostenibilità. A partire da questi giorni le insegne dei 38 negozi della cooperativa in Romagna, di cui 6 a Forlì Cesena saranno spente durante la chiusura notturna. Questa operazione porterà, si stima, a un risparmio complessivo di circa 1,8 milioni di kilowattora base annua, corrispondenti alla mancata immissione in atmosfera di circa 630 tonnellate di anidride carbonica, pari alla piantumazione di circa 900 alberi". "Non abbiamo per ora segnalazioni di negozi al dettaglio che spengano le vetrine di sera- informa dal canto suo Graziano Gozi, direttore di Confesercenti cesenate – ma non escludo che che possa succedere. Più che altro cogliamo attualmente preoccupazione per i prezzi destinati a salire e quindi capaci di allontanare ulteriormente i consumatori" "Lo scenario è tale che non si sopono oscuramenti notturni delle vetrine dei negozi per risparmiare sui costi: il caro-bollette è una mazzata dopo la pandemia", conferma il direttore di Confcommercio cesenate Giorgio Piastra. Lo stesso discorso vale per i punti vendita dell’artigianato di servizio. "Le scelte di spegnere le vetrine e le insegne di sera sono una scelta estrema e comunque individuale – aggiunge il vicesegretario di Confartigianato cesenate Giampiero Placuzzi –: di certo la questione energetica è divenuta la priorità su cui accompagnare le imprese orientandole a investire in energie alternative". Tornando all’oscuramento notturno, potrebbe dunque essere una primavera dalle notti più buie? "Abbiamo 1200 punti luce dell’illuminazione pubblica nel comune di Verghereto, ma temo che tra un po’ dovremo optare per lo spegnimento da mezzanotte in poi – afferma il sindaco Enrico Salvi –: decideremo con i sindaci dell’alta vallata provvedimenti comuni".

Il sindaco di Cesena Enzo Lattuca esclude questa eventualità. "Impossibile spegnere la illuminazione pubblica per ragioni di sicurezza. I consumi negli ultimi anni si sono comunque ridotti grazie alla sostituzione delle vecchie lampade con i led".