SIMONE ARMINIO
Cronaca

‘I superflui’ torna in libreria: "L’oblio è finito"

La Readers for blind ripubblica il capolavoro di Dante Arfelli. L’editore: "Un romanzo lucido e ancora attuale"

di Simone Arminio

Nei giorni del suo centenario, Dante Arfelli – bertinorese di nascita, cesenaticense d’adozione e docente di italiano per dieci anni al Pascal e al Serra, prima del ritiro a Ravenna dove morì – tornerà (da domani) nelle librerie di tutta Italia e nei negozi digitali con il suo romanzo d’esordio, ‘I superflui’, premio Venezia in Italia e bestseller da un milione di copie negli Stati Uniti. A ripubblicarlo è una casa editrice appena nata, la Reader for blind.

Valerio Valentini, editore. Arfelli mancava dalle librerie da quasi 30 anni. Perché ha scelto di riportarcelo?

"Perché a rileggere oggi ‘I superflui’ si rimane affascinati da quanto siano attuali e come questo giovane scrittore romagnolo nel 1949 fu bravo a raccontare l’Italia del dopoguerra".

Avrà giocato il suo ruolo, nella scelta, il suo centenario.

"E invece è un caso. Quando qualche anno fa io e altri due soci abbiamo deciso di trasformare l’idea di una rivista letteraria in una casa editrice, che pubblicasse contemporanei e grandi narratori dimenticati, scoprimmo di essere venuti tutti e in modi diversi a contatto con ‘I superflui’. Normale iniziare da lì".

Lei come lo ha conosciuto?

"Sono in bibliofilo per passione e un amante di libri, e ‘I Superflui’ mi è capitato tra le mani in uno dei miei giri tra le bancarelle di un mercatino. Era la prima edizione, edita da Rizzoli".

Quel libro stupì Palazzeschi, conquistò Scribner, l’editore americano di Hemingway, e fu tradotto in 27 lingue. Perché poi l’Italia lo ha dimenticato?

"Me lo sono chiesto anche io e a lungo. Arfelli nei suoi scritti parla della difficoltà per lui, orgogliosamente provinciale (come noi), di trasferirsi a Roma e frequentare il mondo letterario. Posso capire perché abbandonò così presto la scrittura. Ma questo non giustifica l’oblio: anche solo per ‘I superflui’, Arfelli merita a pieno titolo il suo posto nel Pantheon della letteratura italiana di quell’epoca".

Difficile riportarlo in libreria?

"È stato un lavoro lungo e accurato, perché non abbiamo voluto sottovalutare nessun dettaglio. Dalla prefazione alla copertina, fino alle copie: le prime saranno numerate e limitate".

E i diritti?

"Abbiamo contattato sua figlia, Fiorangela. Che aveva ricevuto altre proposte. Ma poi si è innamorata come noi del nostro progetto. Le siamo molto grati".

E dopo ‘I superflui’?

"Abbiamo in cantiere 6 titoli all’anno. La collana di narratori contemporanei si chiamerà ‘I superflui’, in onore ad Arfelli, che riporteremo in libreria l’anno prossimo con ‘La quinta generazione’. E poi a seguire tutto il resto".

L’oblio è finito.

"Speriamo per sempre".