"Il Covid ci impone uno stile di vita sobrio"

Il decalogo del vescovo Regattieri: "In questa tempesta un messaggio di Dio: riscopriamo l’essenziale e i rapporti interpersonali"

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di Andrea Alessandrini

Stile di vita sobrio, ecologico ed essenziale. È uno dei punti del decalogo per il cristiano al tempo della pandemia suggerito dal vescovo Douglas Regattieri nel documento ‘Chiamati a valutare questo tempo. I lunghi giorni della pandemia’, che contiene le indicazioni per l’anno pastorale 2020-2021 indirizzate a parrocchie, movimenti, associazioni religiose e singoli fedeli e presentate alla assemblea diocesana degli operatori pastorali tenutasi a Sant’Agostino.

"Il virus – scrive il vescovo nella introduzione –, ha scombussolato la nostra esistenza. È stato uno tsunami di dimensioni enormi. Quest’anno avremmo dovuto affrontare il tema della cittadinanza, ma rimandiamo la trattazione di questo tema a tempi migliori e ci concentriamo sugli eventi causati dalla pandemia che ha davvero cambiato il nostro modo di relazionarci, di vivere, di affrontare i problemi quotidiani, di impostare persino il nostro rapporto con Dio. Alla luce della sua parola siamo chiamati a valutare questo tempo".

Cosa il Signore ci chiede di fare dopo questa esperienza? Per il Regattieri questo "è o un tempo di discernimento". Nella prima parte il vescovo si affida a una pagina biblica poter riflettere su cosa il Signore "ha voluto dirci con questa tempesta", nella seconda indica un decalogo di atteggiamenti rivolto ai singoli e nella terza si allarga con le indicazioni a comunità associazioni, movimenti ecclesiali.

Ecco i punti del decalogo: siamo fragili, la famiglia è la chiesa domestica, va riscoperta la preghiera, centrale è il valore dell’Eucarestia, bisogna gestire il tempo con condivisione e solidarietà, assumere uno stile di vita sobrio, ecologico ed essenziale, va combinata la comunicazione e i social con l’esigenza dell’incontro interpersonale, incontrarsi-abbracciarsi, mettere al centro la comunità. Al termine delle riflessioni il vescovo, rispondendo ancora alla domanda "a cosa ci invita quello che è successo" risponde che "invita a reimpostare la rotta verso il Signore e gli altri con più solidarietà e carità vicendevole".

Nella sezione finale dell’opuscolo è inserito il calendario diocesano per l’annata 2020-2021. Sabato 26 settembre si prosegue con la Giornata diocesana per la salvaguardia del creato e domenica 27 con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Il 29 novembre verrà celebrato in Cattedrale il decimo anniversario dell’ordinazione del vescovo e l’8 dicembre si terrà l’omaggio a Maria Immacolata in piazza del Popolo.