Borghi non ha mai dimenticato il "suo" brigadiere dei carabinieri Andrea Lombardini assassinato il 5 dicembre in una fredda giornata alle porte dell’inverno 1974. Gli ha intitolato una piazza, quella centrale, del Comune, e i borghigiani che hanno superato la cinquantina, spesso ricordano quei giorni terribili e di dolore, mai sopito. Ora si stanno preparando a Borghi le manifestazioni in ricordo di Lombardini che si celebreranno il 23 aprile con un workshop ed esperienze varie messi in campo dalle forze dell’ordine e dalle associazioni per i ragazzi delle scuole. Dalle 10.30 alle 12 interventi delle autorità sul tema della giornata della legalità e commemorazione del brigadiere Lombardini che venne assassinato nel 1974, a soli 34 anni, mentre era in servizio ad Argelato, in provincia di Bologna, ucciso da rapinatori simpatizzanti delle Brigate Rosse che intendevano assaltare un furgone portavalori.
Andrea Lombardini nacque a Borghi il 23 aprile 1940, quarto di sei fratelli, due femmine e quattro maschi. Prima aiutò i genitori e la famiglia nel lavoro dei campi e poi il 30 novembre 1957 si arruolò nella Legione Allievi dei Carabinieri. Prestò servizio prima a Bari e poi a Verona dove conobbe Vittoria Fiorasi che il 20 luglio 1968 diventò sua moglie e che oggi risiede a Imola. Il 20 marzo 1974 assunse il comando della stazione di Castello d’Argile (provincia di Bologna) e il 5 dicembre dello stesso anno venne ucciso da malviventi dopo che gli stessi avevano fallito un tentativo di rapina di 50 milioni di lire a un portavalori.
La ricostruzione dell’assassinio del brigadiere Andrea Lombardini è stata possibile grazie alla testimonianza del carabiniere Gennaro Sciarretta che era con lui al momento del fatto. I terroristi intendevano assaltare un portavalori con gli stipendi destinati ai dipendenti di uno zuccherificio situato tra Argelato e Castello d’Argile, nella pianura bolognese in direzione di Ferrara. Si erano nascosti dietro al cimitero di Argelato in attesa di dare l’assalto. Ma ai carabinieri arrivò una segnalazione e il comandante Lombardini, benché fuori servizio, andò sul posto con un collega per controllare un furgone sospetto. Sceso dall’auto di servizio, si avvicinò al veicolo segnalato. A quel punto dal mezzo partì una raffica di mitra che lo colpì a morte e ferì il carabiniere Sciarretta che lo accompagnava.
Il commando, secondo l’accusa, era formato da Bruno Valli, Franco Franciosi, Stefano Bonora, Ernesto Rinaldi, Claudio Bartolini, Stefano Gavina, Claudio Vicinelli e Marzia Lelli, abituali frequentatori di un circolo politico di estrema sinistra di Bologna. Tutti vennero condannati e scontarono pene tra i 15 e i 28 anni tranne Marzia Lelli che, condannata a 16 anni, era riuscita a fuggire all’estero.
Un evento tragico che sconvolse la tranquilla vita di Argelato, Castello d’Argile, Borghi e tutto il Cesenate e il Riminese. Andrea Lombardini, nel corso dei decenni sucessivi alla sua morte, ha avuto numerosi riconoscimenti dalla medaglia d’oro al valore civile a quella d’argento al valore militare. Al suo nome è intitolata la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Forlì.