ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Il salvataggio di via Ex Tiro a segno: "Mi hanno dipinto come un angelo, ho solo risposto al grido di aiuto"

Il drammatico racconto di Giorgio Panic, il cuoco di origini serbe di 37 anni che ha portato in salvo Valentino. La mamma non riusciva più a sorreggerlo e rischiava di affogare. Il video di quei momenti è diventato virale . .

Il salvataggio di via Ex Tiro a segno: "Mi hanno dipinto come un angelo, ho solo risposto al grido di aiuto"

Il salvataggio di via Ex Tiro a segno: "Mi hanno dipinto come un angelo, ho solo risposto al grido di aiuto"

Il ricordo dell’alluvione non si cancella, ma tra le pagine nere che ci siamo lasciati alle spalle in questo lungo anno, ci sono anche ricordi di solidarietà, di umanità e di amicizie, amicizie strette proprio in seguito all’alluvione. Uno di questi legami è quello che ancora unisce la famiglia di Fabiana Manzoni alla famiglia del cuoco di origini serbe Giorgio Panic, andato in soccorso del piccolo Valentino il 16 maggio del 2023. "Un angelo", lo ha sempre definito Fabiana. Quel giorno è stato tutto maledettamente veloce. L’acqua saliva in fretta in via Ex Tiro a Segno e, in un attimo, si è riempita tutta la casa di Fabiana al piano terra. I drammatici momenti vissuti mentre cercava di portare in salvo dall’acqua il suo bambino di tre anni, l’urlo a squarciagola (proprio lei che è così timida) di una mamma che dice ‘salvate mio figlio’ e le immagini del salvataggio, tutto è racchiuso in un video che è diventato virale e che rappresenta quasi l’emblema dell’alluvione a Cesena.

Giorgio Panic, cosa ricorda di quel momento?

"Ricordo che ero in casa con la mia compagna e all’improvviso ho sentito quella donna urlare. Io abito al primo piano, proprio sopra la casa di Fabiana che allora non conoscevo. L’acqua in casa mia non è arrivata, ma appena ho visto Fabiana in strada, immersa dentro quel fiume e con il bambino aggrappato al collo, non ho avuto esitazione e mi sono precipitato di sotto".

E cosa ha fatto?

"Ho preso il bambino in braccio, fortunatamente sono molto alto, quasi un metro e novanta, e quindi riuscivo a toccare a terra in quel mare d’acqua che era diventata la mia via. Sono riuscito a camminare anche se la corrente era forte. In pochi minuti ho portato in salvo il bambino. Lui è stato il vero eroe in tutta questa vicenda. Non aveva paura di aggrapparsi al mio collo e ho cercato di mettermelo sulle spalle, in modo che avvertisse meno il freddo dell’acqua".

Fabiana ha cercato di trasformare il momento drammatico dell’alluvione in un gioco per suo figlio Valentino…

"E’ proprio così. Fabiana mi ha poi raccontato che ha raccolto in fretta poche cose in casa, si è messa addosso la giacca da lavoro giallo fosforescente, e ha messo a suo figlio una maglia arancione, pensando che sarebbe stato più facile vederli. A Valentino ha detto ‘sali fino a quanto è possibile, aggrappati a chiunque e tirati fuori dall’acqua’. Lui è stato bravissimo e non ha mai pianto".

Qualcun altro è venuto in vostro soccorso?

"C’era qualcuno che ci aiutava e altri che rimanevano a guardare. Io vengo da una terra dove se qualcuno ha bisogno lo si aiuta, senza esitazione".

Cosa è cambiato da quel giorno?

"Mi sento molto più parte della comunità da allora. Ho conosciuto tanta gente e ho nuovi amici che prima non avevo. Quella tragedia ha fatto avvicinare persone che prima si ignoravano".

Il giorno in cui ha rivisto Fabiana dopo l’alluvione se lo ricorda?

"Come no. Sono andato a trovare Fabiana e la sua famiglia al convento dei frati Cappuccini dove erano ospitati perché la loro casa era inagibile. Fabiana era emozionatissima, un po’ sorrideva e un po’ piangeva, era felice di conoscermi. In questi mesi è stata molto vicina alla mia compagna che era incinta. Ora ho una bimba di 5 mesi e so cosa vuole dire essere genitore. Sotto di noi abitano ancora Fabiana, suo marito e il piccolo Valentino. La loro casa al pian terreno era stata sommersa dall’acqua, si era salvata solo parte della cucina e il bagno e tutto il resto è andato distrutto. Piano piano sono riusciti a sistemarla e ora sono tornati a vivere lì".