
Il sindaco riconfermato: "Un successo clamoroso. Avanti con responsabilità"
"L’obiettivo era evitare di rovinare la festa di San Giovanni con il ballottaggio: ci siamo riusciti". La butta sul ridere il sindaco rieletto Enzo Lattuca, ma giusto per stemperare l’evidente emozione di un risultato atteso e comunque sorprendente. Alle 17.30, a scrutinio ancora in corso, la vittoria è già chiara. Nella sede del Pd hanno già stappato lo spumante. Nella sala consiliare di Palazzo Albornoz il sindaco si profonde in ringraziamenti e ammette: "Giovedì sera, quando ho terminato la campagna elettorale, ho detto che sentivo un vento buono, intendevo questo risultato!". Il risultato largo viene da lontano, spiega Lattuca, dal lavoro di questa amministrazione ma anche dalle precedenti. "Ed è un risultato della città che fa cose belle insieme" dice sviolinando sullo slogan elettorale. Inorgoglito dallo scarto positivo tra voto europeo e voto comunale: "Quattromila voti in più. Segno che i cesenati sono liberi. Anche cittadini di centrodestra hanno votato per noi sulla base del riconoscimento di un progetto e di una affidabilità". I novemila voti guadagnati dalla coalizione rispetto al 2019 sono un altro motivo di soddisfazione. "Due elettori su tre ci hanno votato. Un risultato importante, responsabilizzante, clamoroso". Assicura umiltà e disponibilità al confronto con le opposizioni: "Come prima, più di prima". Nessuna preclusione per proposte e critiche costruttive. Ma anche nessun alibi per "rallentare il lavoro". "Se non arriveranno proposte non ci faremo frenare. Per creare ‘tavoli’ ci vogliono argomenti, sennò andremo avanti, non vogliamo perdere tempo".
Oggi è in programma la prima riunione della giunta ancora in carica. Poi si cambia. L’impressione è che Lattuca senta la responsabilità di un consenso così vasto, ben oltre il perimetro del Pd e del centrosinistra, ma che sia anche cosciente della forza. "Sono il primo sindaco eletto con il sei davanti", gigioneggia alludendo al risultato del 65%. In effetti, con un linguaggio caro alle campagne social del centrodestra, si potrebbe dire che li ha asfaltati.
Emanuele Chesi