Incisione di Moroni donata all’Accademia dei Filopatridi

Nella recente tornata accademica dei Filopatridi a Savignano sul Rubicone, il prof. Garattoni ha donato un'opera di Antonello Moroni e una sua personale all'Accademia, simboli di resilienza e memoria.

Nella recente tornata accademica dei Filopatridi, svoltasi a Savignano sul Rubicone, con una lectio magistralis del professore Alessandro Giovanardi storico dell’arte sul Tempio Malatestiano di Rimini, il professore Roberto Garattoni ha ricordato in apertura l’arte savignanese documentata nella stessa Accademia, con opere del pittore ottocentesco Stefano Montanari e dell’illustratore di fine secolo Antonello Moroni. Ricordando in particolare un dipinto a olio del Montanari da lui ritrovato lo scorso anno presso una famiglia savignanese, la quale lo ha poi donato all’Accademia, il professore Garattoni ha voluto donare oggi un altro suo ritrovamento, una preziosa matrice originale incisa dal Moroni xilografo per un ex libris databile al 1920. Dice Roberto Garattoni: "L’immagine è significativa nel tipico simbolismo dell’autore perché raffigura la classica "Araba Fenice", l’uccello leggendario capace di rinascere dalle proprie ceneri, come l’Italia dopo la Grande Guerra e il fragello della epidemia Spagnola, quello che oggi si direbbe un simbolo della Resilienza. L’oggetto, inciso a sgurbia fine nel tradizionale legno di pero sezionato "in testa", è importante perché a Savignano costituisce un reperto pressoché unico, dato che alla morte dell’autore nel 1929 l’intera eredità di disegni, stampe e matrici del Moroni fu destinata dagli eredi al Fondo Piancastelli di Forlì, dove si trova oggi". Garattoni, che oltre ad essere ricercatore di storia e scrittore è pure illustratore in proprio, in questa occasione ha aggiunto alla donazione una sua opera personale raffigurante un antico orologio, anch’esso simbolico, con la dedica "All’ Accademia dei Filopatridi, custode del tempo e delle sue migliori memorie".