"La Gialappa’s band mi ha cambiato la vita"

Gianni Drudi celebra i trent’anni di ’Fiky fiky’: "Ho venduto 350mila copie, anche i ragazzi di oggi conoscono la mia musica"

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di Filippo Aletti

È tempo di celebrazioni per il cantautore Gianni Drudi, che per festeggiare i trent’anni della sua hit ‘Fiky fiky’ ha recentemente pubblicato un nuovo disco dal titolo ‘Lo specchio dell’anima’. L’album, che contiene dodici brani, mostra una nuova sfaccettatura dell’artista, questa volta più intimo e maturo. Non mancano, però, episodi più goliardici, come la versione da discoteca della stessa Fiky fiky. La copertina del disco è realizzata dall’artista romagnola Denise Camporesi.

Drudi, cosa racconta in questo nuovo disco?

"È un album con dei pezzi più maturi rispetto al passato, soprattutto perché gli anni della pandemia mi hanno reso più consapevole di ciò che ci fa vivere la vita. Anche in passato ho scritto brani più intimi, ma mai come ora ho voluto dare spazio a questo tipo di canzoni".

C’è qualche brano a cui è più legato?

"Tra tutte scelgo ‘Il figlio di mia figlia’, in cui parlo del mio nipotino Lucio, a cui è dedicato tutto il disco. In quest’album c’è comunque spazio per brani più goliardici e divertenti come ‘Grandissima trottola’ o ‘La patatina’, in cui collaboro con i Gem Boy".

Nel disco c’è anche una collaborazione con Bobby Solo.

"Io e lui siamo amici da tanti anni, anche perché abbiamo condiviso lo stesso tour manager durante gli anni ’90. In passato abbiamo già collaborato, ma questa è la prima volta in cui cantiamo insieme. Il brano, ‘Un’estate a Saint Tropez’, è un pezzo fresco e spensierato".

L’ironia e la spensieratezza sono da sempre le basi della sua musica. Qualcuno l’ha mai contestata?

"Come in ogni genere musicale non si può piacere a tutti, com’è giusto che sia. Negli anni duemila ho avuto qualche problema con un gruppo di animalisti, in relazione a un mio videoclip in cui appare una pecora in spiaggia. Ovviamente era stata trattata benissimo, quindi ho chiuso la vicenda con un sorriso".

Il disco è anche l’occasione per festeggiare i trent’anni di Fiky fiky. Cosa ricorda di quegli anni?

"In realtà io e il mio storico collaboratore, nonché amico, Giorgio Bersani l’avevamo scritta qualche anno prima. Credevo molto in quel pezzo, cercavo di promuoverlo ovunque. La mia fortuna iniziò quando la Gialappa’s band decise di trasmettere il pezzo".

Da lì che accadde?

"Il brano ebbe un successo strepitoso, portando la compilation a vendere 350mila copie. Negli anni ho pubblicato altre canzoni di successo, ma questa resta il mio cavallo di battaglia. Grazie al web, peraltro, anche i giovanissimi oggi stanno riscoprendo Fiky fiky e ne sono molto felice, perché sono pochi i tormentoni che durano".

Adesso andrà in tour?

"Per promuovere il disco andremo in tutta Italia. In Romagna al momento abbiamo due date: l’11 giugno a Lo Stradone di Borghi e il 23 luglio al teatro Aperto di Poggio Berni. Sarà un bel ritorno alle origini".