La lezione del professor Prodi "L’Europa deve essere unita"

L’ex premier ha parlato agli allievi delle quinte classi dell’istituto ’Curie’ "Quella in corso è una guerra mondiale, ne risente l’economia globale"

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di Ermanno Pasolini

L’Istituto di Istruzione Superiore Marie Curie di Savignano ha ospitato il professor Romano Prodi che ha tenuto una lectio magistralis su ’L’Europa tra guerra e speranza’, presentando il suo libro ’Le immagini raccontano l’Europa’. L’incontro è stato rivolto alle classi quinte dell’Istituto dialogando con il giornalista Giorgio Tonelli. L’ex premier è’ stato accolto dal sindaco Filippo Giovannini, dal vice Nicola Dellapasqua, dal dirigente Mauro Tosi e dalle forze politiche e religiose. In apertura Romano Prodi, 82enne, che mantiene ancora piglio e spirito giovanile ha detto: "Il mondo in questo momento è comandato da due grandi potenze: gli Stati Uniti e la Cina, la prima stabilizzata e la seconda in ascesa. Per me oggi una guerra totale è impensabile. L’Unione Europea è ancora in via di costruzione. La Russia era una grande potenza. Oggi l’errore che ha fatto Putin è quello di considerare la Russia come quella potenza del passato, del tempo degli zar, quella del 1914 quando aveva quasi 187 milioni abitanti contro i 146 milioni di oggi. E’ l’opposto della Corea del Sud, ha un pessimo prodotto interno lordo ed è obbligata ad avere rapporti con l’Europa e adesso con la Cina che cresce, piena di risorse naturali. E l’Europa ha assorbito anche otto Paesi dell’ex Unione Sovietica".

Prodi ha poi tracciato a grandi linee la storia dell’Europa: "Se non avessimo una politica comune, non potremmo fare l’Europa. Però se guardiamo la storia, non riusciamo a fare grandi passi verso il futuro che è quello che dobbiamo considerare. Solo con il mercato interno, noi italiani non ce la faremmo ad andare avanti. C’è bisogno dell’Europa. Ci eravamo un po’ persi. Poi è arrivato il Covid e siamo andati avanti insieme. Ma nella politica internazionale chi è l’arbitro? Non è l’assemblea delle Nazioni Unite, ma cinque nazioni: Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia, i vincitori della Guerra Mondiale e ciascuno ha il diritto di veto".

Prodi ha continuato: "Il futuro dell’Europa è non solo la cultura, ma anche la sopravvivenza. Dobbiamo stare insieme. Per l’Europa c’è un grande pericolo che sta dentro alle potenti imprese della rete, dei giganti che non hanno precedenti nella storia dell’umanità come l’America e la Cina. Le più grandi hanno dei bilanci superiori alla maggior parte delle nazioni e possono influenzare la nostra politica economica. Un cambiamento epocale a cui bisogna fare attenzione. Quella che stiamo attraversando è una guerra mondiale anche se sembra solo fra Russia e Ucraina e ne risente l’economia di tutto il mondo. Sono d’accordo con le sanzioni alla Russia per fermarla. Ma bisogna vedere se colpiranno più noi o la Russia. E se si chiudono i rubinetti del gas, noi italiani avremo un inverno al freddo".