"La storia di Sanpa? É l’Italia anni ’80"

Carlo Gabardini, autore della serie di Netflix, presenta il suo libro domani alla Malatestiana

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di Annamaria Senni

La storia di ‘Sanpa’ raccontata a Cesena da Carlo Gabardini. In parte autobiografia, in parte saggio, in parte inchiesta, il nuovissimo libro dell’autore milanese, ‘Una storia comune Sanpa: io, noi, tutti" è la ricostruzione delle indagini che hanno portato alla realizzazione della serie andata in onda su Netflix un anno fa, ma anche un’evocazione dell’Italia anni ’80, alternata alle proprie vicende familiari e personali. Domani alle 18 la libreria Ubik in collaborazione con la Biblioteca Malatestiana, presenterà il libro edito a febbraio da HarperCollins. L’evento (è gradita la prenotazione allo 0547 077134) si terrà all’Aula Magna della Malatestiana alla presenza dell’autore e dell’attore Giacomo Garaffoni.

Carlo Gabardini perché dopo la serie televisiva ha sentito la necessità di continuare a narrare la storia di San Patrignano?

"Dopo due anni e mezzo di lavoro sulla serie per Netflix, c’è stata una gran parte di domande che mi sono rimaste per così dire ‘appiccicate’ e che necessitavano di un altro tipo di approccio. Il modo giusto per raccontare la storia di San Patrignano e di Vincenzo Muccioli era di farla uscire dagli schermi televisivi, con quelle stesse immagini che ci hanno raccontato quei fatti in passato, e l’abbiamo voluta raccontare solo con la voce dei testimoni. Ma a un certo punto ho deciso di girare le telecamere verso di me e mi sono detto: ‘e tu Carlo, come la racconti? Perché c’eri anche tu in quegli anni’, e così è nato il libro".

La serie su Netflix ha spaccato il pubblico in due, diviso tra approvazioni e critiche, come mai?

"Il paese si è spaccato tra ‘pro’ e ‘contro’, ed è quello che succede oggi per ogni cosa: tra ‘no vax’ o ‘pro vax’, tra chi è ‘pro immigrati’ o ‘contro immigrati’. La reazione del pubblico dopo l’uscita della serie ha confermato il fatto che questa storia non è chiusa, né dimenticata, è una ferita aperta. Dopo aver intervistato tanti testimoni ex tossicodipendenti e operatori di San Patrignano mi sono chiesto ‘ma noi cosa facevamo, che cosa è successo in quegli anni, perché un intero paese fa finta di aver dimenticato questa storia?’

Nel libro di cosa parla?

"Il libro è costruito come un collage alternando la ricostruzione delle indagini che hanno portato a realizzare la serie, passando all’evocazione dell’Italia anni ‘80 con le sue atmosfere i desideri e i timori, fino alle mie vicende personali. Sono scivolato nella vita personale e l’ho sentito doveroso per contestualizzare ancor meglio quello che è successo, parlo anche del mio incontro con la tossicodipendenza, è stata una lunghissima intervista a me stesso. La tossicodipendenza è una realtà che è stata vissuta direttamente o indirettamente da tutti in quegli anni, e far finta di dimenticare è sempre un piano fallimentare".