"Lavoro stagionale, senza tutele il personale scappa"

Leggo di numerosi imprenditori che lamentano la difficoltà a reperire personale qualificato per tutte le figure professionali che sono necessarie a far funzionare correttamente un’attività. La maggior parte delle accuse viene rivolta al reddito di cittadinanza e alla mancanza di serietà o di impegno dei lavoratori. Sono stato imprenditore in attività turistiche e ho lavorato come dipendente e posso dire, senza paura di essere smentito, che la realtà è ben diversa. L’atteggiamento dell’imprenditore è certamente massimizzare i profitti ed il costo del lavoro in Italia è ai limiti del sopportabile per le aziende. Nelle imprese stagionali purtroppo vige ancora il retaggio nato negli anni 70 del secolo scorso del lavoro full immersion. Ed ecco quindi che le tutele e le garanzie per il lavoro magicamente scompaiono. Ho sostenuto numerosi colloqui ed è inutile nascondersi davanti all’evidenza. Nove imprenditori su 10 propongono orari di lavoro che vanno dalle 10-11 ore al giorno, a volte anche di più, senza giorno di riposo. L’inquadramento contrattuale? Spesso un part-time di 24 ore, il resto fuori busta. Quindi lavoro 70 ore alla settimana e sono in regola per 24. Questo atteggiamento allontana il lavoratore ed è un boomerang per l’imprenditore. Ogni anno ci si trova a fare i conti con la ricerca di nuovo personale perché ovviamente è impossibile fidelizzare e costruire un rapporto di lavoro sano e pensato per la continuità nel lungo periodo. Non c’è investimento e il personale qualificato di cui tanto si parla, si rivolge altrove. La realtà dello stagionale è la consapevolezza di non poter ottenere in alcun modo contratti di lavoro e orari decenti e che rispettino la legge. Una menzione infine vorrei farla sul fuori busta. Per pagare un lavoratore in nero, occorre fare del nero. Il fuori busta non si paga con le entrate regolari. Qualche domanda in più forse chi legge dovrebbero farsela. Fino a quando non cambierà l’atteggiamento e si abbandoneranno gli usi sdoganati purtroppo dal tempo, il personale farà scelte consone al proprio decoro morale ed economico. Ogni qual volta qualcuno dice com’è la realtà dei fatti, viene detto che gli imprenditori che operano in questo modo sono la minoranza e non si può generalizzare. Mi spiace, ma l’esperienza mi dice che fino ad oggi non ho trovato un solo imprenditore che mi abbia proposto di lavorare a norma di legge. Traete le vostre conclusioni.

Lettera firmata