GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Legacoop, le richieste sui balneari: "Tempi certi e indennizzi equi"

Incontro con il candidato alle Regionali de Pascale e gli imprenditori. "Decreto del Governo penalizzante"

Legacoop, le richieste sui balneari: "Tempi certi e indennizzi equi"

Battistoni, de Pascale e Lucchi

I bandi delle concessioni demaniali sono stati l’argomento al centro dell’incontro che si è tenuto ieri nella sede della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico. Davanti ad una platea gremita da oltre cento imprenditori romagnoli del settore, sono intervenuti il candidato alla presidenza della regione Emilia-Romagna del centro sinistra Michele De Pascale, il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, il presidente di Lega Coop Romagna Paolo Lucchi e gli esponenti delle cinque sigle dei balneari italiani, che sono Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti, Cna Balneari, Confartigianato Imprese Balneari e Oasi Italia.

De Pascale ha attaccato sul piano politico: "Lega e Fdi hanno presi in giro i balneari, promettendo la luna, illudendoli che potevano uscire dalla direttiva Bolkestein, per poi arrivare ad un decreto che porta tutti indietro, con tensioni enormi. La mia avversaria Elena Ugolini in campagna elettorale dice che il decreto va bene, ma non è così. Noi vogliamo tutelare il modello turistico romagnolo, con indennizzi chiari, riconoscimento del valore aziendale, tempi congrui e premi alla professionalità. Le Regioni pare siano fuori dai giochi, ma noi attendiamo che il decreto venga pubblicato e confidiamo di poter dare il nostro contributo. Io sono qui per chiedere anche il vostro sostegno alla mia candidatura, capisco che siete stati delusi dai politici, ma se mi sostenete, io questa battaglia la porto avanti".

Lucchi ha fatto delle proposte concrete: "Questo incontro è stato molto utile per fare chiarezza su una serie di passaggi che il decreto legge del Governo ha peggiorato. A nostro avviso occorre un patto fra persone serie articolato in quattro punti, che sono una tempistica certa per pubblicare le evidenze pubbliche in tutti i Comuni, una giusta considerazione del modello turistico emiliano romagnolo che è vincente e unico, indennizzi equi per gli attuali concessionari e un rapporto equilibrato fra ricettivo e spiaggia che non danneggi il sistema esistente".

Battistoni difende la categoria: "Siamo consapevoli di lavorare su un bene pubblico, ma sopra la sabbia abbiamo creato noi le aziende e questo ci deve essere riconosciuto. Quello incluso nel decreto del 4 settembre è un indennizzo imbarazzante e noi auspichiamo che vi sia un margine di intervento per migliorarlo".

"Nell’indennizzo - aggiunge Battistoni – si riconoscono soltanto gli investimenti fatti negli ultimi cinque anni, che sono stati penalizzati dal Covid e dalle tensioni legate alla Bolkestein, quindi di fatto sono stati pochissimi gli operatori che hanno investito per questo contesto penalizzante. I nuovi concessionari potranno entrare versando soltanto il 20 per cento dell’indennizzo e, se non portano il restante 80 per cento, gli attuali concessionari non possono entrare. Inoltre non sono considerati i servizi pubblici e collettivi che non forniamo da una vita. Questo decreto legge del Governo è un grosso problema, siamo molto preoccupati, le Regioni e i Comuni possono intervenire per un’applicazione corretta delle evidenze pubbliche e riconoscere il valore delle nostre aziende".