Cesena, furto alle elementari. La lettera dei bimbi al ladro

Rubati 70 computer e tablet al Carducci. Le reazioni degli alunni: "Se ci ridai i computer puoi tenere le caramelle"

Una maestra mostra la letterina

Una maestra mostra la letterina

Cesena, 13 dicembre 2018 - È mattina alla scuola elementare Carducci: una bimba alza la mano, per chiedere la parola durante la lezione. “Maestra, ho pensato a quello che è successo l’altra notte, quando ci hanno portato via i computer. Credo che il ladro che è venuto non sia cattivo. Penso che da piccolo fosse un bravo bambino come noi. Poi è diventato grande e allora magari ha conosciuto altre persone che gli hanno detto che per stare con loro doveva comportarsi così… male… e rubare qualcosa. E allora lui lo ha fatto. Maestra, credo che il problema del ladro sia l’amicizia. Più che i computer gli sarebbe servito il nostro libro dell’amicizia. Per questo gli ho fatto un disegno”.

Allunga un foglio, dove sono ritratti un uomo vestito tutto di nero, una bimba e un libro. Tutto intorno tantissimi cuori. Evidentemente non tutti i protagonisti di questa vicenda hanno la stessa sensibilità e di certo in fondo alla classifica c’è chi nella notte tra lunedì e martedì ha forzato la porta finestra al primo piano della scala antincendio per entrare nella scuola elementare Carducci e poi nella vicina materna razziando decine di pc e tablet per un valore stimato sopra i diecimila euro.

Così, mentre gli uomini del commissariato di polizia indagano per dare un’identità ai responsabili del furto, che evidentemente sapevano bene come muoversi e soprattutto cosa cercare tra i vari locali dei due edifici depredati, gli alunni hanno deciso di non restare a guardare e di impugnare la penna, per scrivere una lettera a Babbo Natale. Eccone il testo completo.

“Caro Babbo Natale,

nella nostra scuola sono venuti i ladri. Siamo tutti molto tristi perché per noi stare a scuola è un po’ come stare a casa, in famiglia. Nelle nostre classi ci viene insegnato il rispetto, ad avere fiducia nelle persone, a cercare il bello in noi e negli altri, a sentirci bene, ad aiutarci reciprocamente e a vedere sempre il lato buono in tutti. Ecco perché, caro Babbo Natale, proprio non capiamo cosa possa aver attraversato la mente di questi ‘ladri di tablet’. Ma loro lo sanno quanti bei pomeriggi trascorrevamo con Scractch o divertendoci con le verifiche di Kahoot? E si rendono conto che alle nostre maestre i computer servono come a noi le matite e i quaderni?

Siamno anche preoccupati perché pensiamo al cuore dei ladri adesso... avranno paura di essere scoperti? Si sentiranno male per quello che hanno fatto? Riusciranno a dormire di notte? Ma, Babbo Natale, visto che siamo tutti fratelli, noi li perdoniamo ma gli chiediamo di respirare, mettersi una mano sul cuore (come ci dicono le maestre), e restituirci quello che hanno preso. Va beh, le caramelle possono tenersele. Noi vogliamo continuare ad avere fiducia nelle persone e a pensare che la bontà sia nel cuore di tutti, anche dei ladri”.

i bambini del Carducci