Maltrattamenti nella casa famiglia Montiano, gestori condannati a quattro anni

Sentenza di primo grado per la vicenda della struttura ‘Il sorriso’, i fatti risalgono al 2015

L’entrata del palazzo di giustizia di Forlì dove si è tenuto ieri il processo

L’entrata del palazzo di giustizia di Forlì dove si è tenuto ieri il processo

Cesena, 8 novembre 2019 - Condannati a 4 anni di reclusione nel primo grado di giudizio ieri in Tribunale a Forlì i due gestori della casa famiglia il ‘Sorriso’ di Montiano, Maria Emanuela Gianfanti (62 anni) e il marito Pietro Bagnolini (68 anni) per maltrattamenti nei confronti di tre minori ospiti della struttura nel 2015. Dopo due ore di camera di consiglio il giudice Marco De Leva ha pronunciato la sentenza di condanna riservandosi novanta giorni per la motivazione. I due imputati sono stati assolti dallo stesso reato di maltrattamenti per cui erano accusati nei confronti di altri minori che si trovavano nella struttura all’epoca dei fatti e il giudice ha disposto per loro l’interdizione dai pubblici uffici, per cui per almeno 5 anni non potranno più gestire una casa famiglia se la sentenza diverrà definitiva.

Già da anni dalla struttura ‘Il Sorriso’ erano stati allontanati i minori coinvolti nel procedimento e da un anno i servizi sociali non inviavano altri ragazzi. I fatti risalgono al periodo che va da luglio 2014 a luglio 2015 e sono emersi dopo che un giovane 15enne ospite della struttura si è confidato col padre confessando i ripetuti maltrattamenti da parte dei due gestori. Si trattava di maltrattamenti continui e quotidiani ha spiegato il ragazzo al processo. L’accusa a carico dei due gestori del ‘Sorriso’ era di violenza fisica e morale.

I minori (tra i 12 e i 15 anni) sarebbero stati percossi e minacciati di venire allontanati dalla comunità e spediti nei propri luoghi d’origine. Ancora i due gestori erano accusati di non aiutare i minori a fare i compiti scolastici, di somministrare loro cibi scadenti, conservando in modo non adeguato il cibo, nonché di mantenere la pulizia dei locali in disordine e in condizioni non appropriate. Il giudice ha rimesso gli atti alla procura per indagini al fine di stabilire un eventuale concorso del reato a carico della figlia dei due condannati, e ha stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro a favore di due ragazzi. Le parti offese dal reato oggi sono tutti maggiorenni. A difendere gli imputati l’avvocato Lucrezia Pasolini, per le parti civili gli avvocati Paolo Camporini e Catia Picchieri.