"Mancano 28 dottori alla guardia medica"

Fratelli d’Italia denuncia la grave carenza di personale in piena stagione turistica: "Un’altra Caporetto della nostra Ausl unica"

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di Elide Giordani

E’ l’effetto domino quello che si abbatte sul pronto soccorso del Bufalini sommerso da code esasperanti. Manca una medicina di prossimità che risolva la legittima domanda di sanità in altri step più a monte. Uno di questi è la guardia medica. Quel servizio, per intenderci, che prosegue l’attività del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta nei giorni e negli orari in cui queste figure non sono presenti, ossia di notte e nei giorni festivi e prefestivi. Il numero dei medici in continuità assistenza (così si chiamano oggi) per il comprensorio cesenate, secondo la denuncia degli esponenti di Fratelli d’Italia Marco Lisei, Alice Buonguerrieri e Luca Bartolini, è nettamente sottodimensionato sia rispetto agli indici fissati dalla Regione che alle esigenze reali. Inutile attaccarsi al telefono, la guardia medica è impegnata altrove, non resta che correre al pronto soccorso. Ed ecco che le file diventano via crucis con casi denunciati come ben oltre il limite della sostenibilità. Qual è il numero ottimale dei medici in continuità assistenziale? "Uno ogni 5 mila abitanti, secondo il dato fornitoci dalla stessa Regione - puntualizza Lisei, consigliere regionale e presidente del Gruppo Fratelli d’ItaliaGiorgia Meloni -, ma a Cesena e comprensorio, dove dovrebbero essere 42 ce ne sono solo 14. Ne mancano i due terzi, ossia 28, per avere un servizio ottimale senza considerare l’aggravio dei turisti nel periodo estivo".

Nel comprensorio cesenate, infatti, sono compresi tutti i 15 comuni di cui è capofila Cesena, inclusi quelli della fascia costiera e montana. Ma non brillano neppure gli altri comprensori romagnoli dove il servizio si presenta altrettanto deficitario. "Quando sta accadendo - commenta Alice Buonguerrieri, Coordinatore Provinciale Fratelli d’Italia Forlì-Cesena - si somma agli altri gravi problemi che sta vivendo la sanità, compresa la nostra che è eccellente solo per l’impegno di chi ci lavora, non per le strategie dei dirigenti che la amministrano. Medici ed infermieri stanno scappando dalla sanità pubblica in favore della sanità privata, i bandi vanno deserti, il personale è allo stremo e viene sempre più sottoposto a vessazioni come accaduto di recente in Ausl Romagna con le decurtazioni di stipendio".

"La Regione - rincara Luca Bartolini ex Consigliere Regionale già Vice Presidente Commissione regionale Sanità - pensa solo a sperperare soldi e risorse in edilizia sanitaria come abbiamo evidenziato anche pochi giorni fa per la ristrutturazione dell’ex tabacchificio di Gambettola, un edificio vincolato la cui ristrutturazione dissanguerà le casse già deficitarie dell’Ausl Romagna, oppure per affitti milionari come nel caso del laboratorio analisi di Pievesestina". "La Regione - conclude il consigliere regionale Marco Lisei - per garantire un servizio sanitario più efficiente dovrebbe investire sul personale per gratificarlo sia economicamente che lavorativamente. Invece, con l’Ausl Unica, che doveva costituire la panacea di tutti i mali della sanità e che per primi abbiamo contestato sin dall’inizio, oggi altro non è che una caporetto".