Marisa Marisi morta, Cesena piange la paladina delle donne

Aveva 89 anni: una vita all’insegna dell’impegno civile

Marisa Marisi

Marisa Marisi

Cesena, 19 gennaio 2019 - Si è spenta ieri sera nella clinica San Lorenzino dov’era ricoverata da diversi giorni, Marisa Marisi. Aveva 89 anni e fino all’ultimo ha tenuto fede al suo impegno civile e politico. La dignità, la coerenza, il rigore. In ognuno di essi Marisa Marisi ha espresso il segno di un carattere formidabile. È stata la forza dell’impegno, infatti, la barca su cui ha traghettato tutta la sua lunga vita. Vi è salita appena diciassettenne, mai tentata dagli approdi facili, sempre con la barra dell’impegno civile e politico tra le mani, nonostante che gli anni le avessero rese meno salde.

Nessuno che l’abbia conosciuta, e sono stati tanti, dimenticherà la piccola donna dall’aspetto fragile e gli occhi verdi sempre presene nelle battaglie per i più bisognosi, per gli anziani, per la gente comune, per le donne, per gli ideali e per la buona politica. Una vita come un filo teso tra due date, due pietre miliari di un percorso che non ha conosciuto reflussi verso il privato: 1954, segretaria dell’Udi (Unione donne italiane); 2007, fondazione dell’associazione Perledone, la sua ultima difficile battaglia, contro la violenza di genere. E, in mezzo, una lunga militanza nel sindacato ortofrutticolo, 10 anni in consiglio comunale nelle fila del Pci, 9 anni ai vertici del Roir (Roverella Orfanotrofi Riuniti) una lunga militanza nell’Arci.

Nessuno dimenticherà la sua fermezza, il suo slancio trascinante, il suo stare sempre sorprendentemente sulla breccia nonostante la fragilità portata dagli anni e dai problemi di salute. Nessuno dimenticherà il suo genuino desiderio di essere strumento attivo nelle battaglie civili, con intensità ma senza aggressività gratuite, sempre determinata ma nel rispetto degli altri, generosa, aperta ai rapporti umani, testarda e fantasiosa. «La vita non va sprecata - affermava -. Guai a chi si annoia, ci sono così tante cose da fare». E tra le tante, l’ultima, è stata proprio quella contro la violenza sulle donne fondando in città, nel 2007, in un momento in cui il fenomeno dilagava ma ancora non era visto come oggi un drammatico elemento sociale, un’associazione che continua a portare avanti progetti di educazione ad un corretto rapporto tra i sessi.

Nel 2017 il Comune di Cesena le aveva consegnato il Premio Novello, un’occasione in cui l’affetto e la stima che in tanti le hanno tributato l’aveva profondamente commossa. Marisa, infatti, sapeva essere intensa e generosa anche nei rapporti personali esprimendo un’umanità che lasciava il segno. Lascia il marito, Gabrio Casadei Lucchi, ex parlamentare ed ex sindaco di Cesena, con cui ha condiviso anche l’impegno politico, i figli Giorgio e Luciano, le nipote Laura ed Emma, le nuore Roberta e Anna.