Mercato ortofrutticolo verso la digitalizzazione

In campo un progetto da sette milioni di euro con i fondi del Pnrr per rendere più efficienti le strutture. Il presidente Giunchi: "Innovare o chiudere"

Migration

di Elide Giordani

O ci si rinnova o si muore. E’ più o meno questo il destino del mercato ortofrutticolo all’ingrosso che dispiega i suoi capannoni nel quadrilatero a fianco della fiera. Meglio innovare dunque, ha pensato il comune di Cesena, unico azionista di una struttura che se andasse a consunzione lascerebbe senza trait d’union commerciale diverse centinaia di piccoli produttori ortofrutticoli che qui incontrano la domanda di fruttivendoli al dettaglio, alberghi, ristoranti, bar e mense aziendali. E quale miglior occasione se non i fondi del Pnnr? Un’occasione imperdibile che ha costretto For Mercato (la società a totale partecipazione comunale che gestisce la struttura mercatale cesenate) ad una maratona per allestire un progetto di modernizzazione da ben 7 milioni di euro iva compresa. "Pochi comuni - commenta Alessandro Giunchi, presidente di For Mercato - sono riusciti a bruciare i tempi per arrivare entro i termini del bando".

Alessandro Giunchi a che punto siamo, dunque?

"Per il momento c’è solo l’approvazione dello studio di fattibilità. Il passo successivo sarà l’ammissibilità del nostro progetto e l’inserimento nella graduatoria nazionale".

Quali sono i punti dello studio di fattibilità per il nostro mercato?

"L’efficientamento e la digitalizzazione della centrale frigo a servizio della piattaforma logistica climatizzata e delle celle frigo a servizio del mercato, e la climatizzazione della galleria Questo intervento consentirà di poter operare in quasi tutta la struttura in un ambiente più confortevole sia per gli operatori che per il prodotto in caso di condizioni atmosferiche avverse. Ulteriori interventi riguarderanno l’implementazione di un sistema di digitalizzazione delle operazioni logistiche che oggi si svolgono in modo tradizionale, ossia affidato ai foglietti scritti a mano. Assieme a questo sistema saranno predisposti una serie di altre attrezzature per gli acquirenti che potranno, attraverso lettori barcode, selezionare la merce per l’acquisto mentre contestualmente il sistema genererà i documenti logistici e fiscali. Sarà inoltre realizzato un fotovoltaico a supporto del sistema di climatizzazione".

Un bel salto di qualità e di sistema gestionale. Come la prenderanno gli operatori?

"La rivoluzione del sistema è necessaria se si intende stimolare un minimo di ricambio generazionale. Sono pochi oggi i giovani disposti a lavorare al freddo e nelle ore notturne. Peraltro a queste condizioni è dura anche trovare personale. Se noi restiamo immobili mentre tutti cambiano è la fine. Ma c’è anche chi chiede un cambiamento. Questo progetto se andrà in porto farà da spartiacque. O si va avanti in modo diverso da ora o si chiude. Non c’è un piano b. Valuteremo in ogni caso quale potrà essere il futuro del mercato e se varrà la pena di investire qui 7 milioni di euro".

Il mercato peraltro movimenta 700 mila quintali all’anno di merci che sono uno spicchio rispetto, ad esempio, al milione e mezzo di quintali della più grande azienda ortofrutticola con i piedi a Cesena.

"Si, una quantità modesta, lavoriamo su partite di nicchia, ma fanno riferimento al mercato 13 grandi aziende e circa 200 piccoli produttori per un bilancio che oltrepassano il milione di euro".