Nei campi mancano migliaia di stagionali

Allarme delle associazioni degli agricoltori: la carenza di braccianti mette a rischio la raccolta estiva di frutta e ortaggi

Migration

di Maddalena De Franchis

Ne mancano all’appello almeno centomila, di cui il 30% solo in Emilia-Romagna: la carenza di braccianti e lavoratori stagionali sta mettendo a rischio le campagne di raccolta estive di frutta e ortaggi e rappresenta una seria minaccia anche per la successiva vendemmia. Coldiretti ha da tempo lanciato l’sos: l’imperversare, già dal mese di maggio, delle ondate di calore ha accelerato la maturazione nei campi, rendendo ancor più urgente far fronte alla carenza di manodopera. Un’ulteriore tegola anche per i produttori agricoli cesenati, che nei prossimi giorni saranno alle prese con la raccolta, tra l’altro, di ciliegie, albicocche, pesche nettarine e degli ortaggi estivi. Allarmi analoghi vengono ripetuti in questi giorni dalle altre associazioni di categoria del settore primario.

Rispetto all’anno scorso – precisa la Coldiretti – le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia (il cosiddetto ‘decreto flussi’) è stato alzato a 69mila: di questi, la fetta riservata all’agricoltura è di 42mila posti, a fronte dei quali sono però pervenute oltre 100mila domande. La presenza di lavoratori stranieri è diventata ormai strutturale nell’agricoltura italiana: un prodotto agricolo su quattro, in Italia, viene raccolto in Italia da mani straniere. Proprio per questa ragione – e per andare incontro alle richieste sempre più pressanti dell’intero mondo produttivo – il governo sarebbe pronto a emanare un ‘decreto flussi-bis’ con quote di ingressi ancor più ampie delle precedenti.

"Si tratta soprattutto – spiega Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena – di lavoratori dipendenti a tempo determinato, che arrivano dall’estero per il lavoro stagionale e poi rientrano nel proprio Paese, spesso stabilendo durature relazioni professionali con gli imprenditori agricoli. Ma per tamponare l’emergenza occorrerebbe consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, nonché a studenti e pensionati, di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi". Bernabini chiede inoltre "un piano per la formazione professionale di figure qualificate e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro", in modo da garantire la flessibilità di impieghi sempre più legati a un andamento climatico imprevedibile.

Intanto, proprio alla vigilia delle campagne di raccolta, è stato rinnovato il contratto collettivo degli operai agricoli, che in Italia interessa 1,2 milioni di lavoratori. "Si tratta – spiega Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Forlì-Cesena – di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore agricolo, a fronte della ‘guerra del grano’ e delle gravi tensioni sui mercati internazionali". Particolare attenzione è stata riservata alle attività di agriturismo, della vendita diretta e delle fattorie sociali e didattiche, per le quali si prevedono forme aggiuntive di flessibilità: un modo per valorizzare le strutture agrituristiche (circa 25mila) presenti nel nostro Paese, attuale leader mondiale – secondo uno studio di Terranostra, associazione promossa da Coldiretti - nel settore del turismo rurale.