"No a riti religiosi in aula: la legge è chiarissima"

Il coordinatore dell’Uaar difende il divieto: "Non c’è religione di stato. Non diamo spazio all’integralismo".

"No a riti religiosi in aula: la legge è chiarissima"

"No a riti religiosi in aula: la legge è chiarissima"

"Spiace dover contraddire il consigliere Bartolini di Fratelli d’Italia che attacca la dirigente scolastica di Alfero colpevole, a suo avviso, di non aver consentito la benedizione pasquale in orario di lezione. La dirigente ha rispettato, come suo dovere, la norma che è chiarissima. Sono vietate le manifestazioni religiose in orario di lezione. Punto". Lodovico Zanetti, coordinatore provinciale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti sentenze ribadisce la laicità della scuola secondo l’assunto "libera chiesa in libero stato".

Zanetti, che peso deve avere la laicità nella scuola?

"Fondamentale. Laico significa non imporre il proprio punto di vista religioso a nessuno. Si devono ospitare solo attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. L’Italia è un paese laico, non ha una religione di stato".

Ma lei si firma per conto degli atei e degli agnostici, una posizione non del tutto laica.

"Quello di professare l’ateismo è un diritto che molte nazione del mondo non riconoscono. Negli Usa ci sono sette stati che penalizzano gli atei. Sono più brillanti certi paesi islamici. Faccio un esempio storico, quando gli ebrei furono cacciati dalla Spagna poterono rifugiarsi a Istanbul. La storia delle religioni non può ignorare il pensiero ateo, sennò è di parte".

Come si fa a scindere l’aspetto culturale dall’orientamento religioso?

"Culturale non significa culto. Ognuno può professare qualunque credo ma non può fare cerimonie religiose a scuola. Perché dare spazio ad una benedizione cattolica e non ad un rito ebraico o altro?".

Perchè la maggioranza è culturalmente vicina al cristianesimo.

"In questo caso la maggioranza non funziona. In più si rischia di aprire la strada all’integralismo islamico laddove c’è un’alta presenza di studenti di quella confessione. Siamo contrari, ad esempio, al velo islamico a scuola sull’esempio della laicissima Francia".

Avete attivato un indirizzo mail cui rivolgersi per "difendere il valore della laicità". In pratica che significa?

"Che se ci sono imposizioni riguarda ad una benedizione in un luogo pubblico quando la legge prevede il contrario li supportiamo legalmente per affermare i propri diritti. Si può rivolgere a noi anche un cattolico. La laicità non è un capitale di parte".